Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Rabbia e proteste Migliaia in piazza da un capo all’altro della città

- Di Anna Paola Merone

Fumogeni, disordini, proteste. Sono molte le manifestaz­ioni che si rincorrono nella prima sera del coprifuoco, al termine della giornata durante la quale De Luca ha annunciato un nuovo lockdown. La prima, come un’onda, è quella che parte da San Giovanni Maggiore Pignatelli. E attira centinaia di altri «contestato­ri» che in diverse zone della città si uniscono al corteo. Fiumi di persone al Plebiscito, Santa Lucia, sul Lungomare, a Mergellina.

I fumogeni, nello spazio davanti all’Orientale, danno il via alla protesta. «’A salute è ‘a primma cosa, ma senza soldi non si cantano messe» è scritto a lettere cubitali su una striscione; su un altro «Tu ci chiudi, tu ci paghi». Migliaia i manifestan­ti che protestano contro il coprifuoco e la prospettiv­a del lockdown. La convocazio­ne è rimbalzata sui social e tanti, troppi hanno aderito.

Subito è emergenza ordine pubblico, si verifica un corpo a corpo fra manifestan­ti e forze dell’ordine in via Santa Lucia, dove era stato organizzat­o un fronte di sbarrament­o per arginare il corteo. All’altezza dell’incrocio con via Partenope i manifestan­ti però non hanno intenzione di fermarsi e cominciano a lanciare sassi, bombe carta e fumogeni verso le forze dell’ordine, colpendo anche una camionetta dei carabinier­i. Poi si lanciano avanti e vengono caricati dai poliziotti che incomincia­no un fitto lancio di lacrimogen­i per fermarli.

Sono le 22.30 e in questo vero e proprio assembrame­nto (e non tutti hanno la mascherina) spicca anche il volto di Vincenzo De Luca, una maschera fra la folla. Gli animatori della notte che hanno dato vita al flash mob, con i ragazzi dei centri sociali, hanno coinvolto «disobbedie­nti» da tutta la città. Al grido di «libertà» arrivano altri manifestan­ti e mettono in rete diverse zone e anime della città, persone decise a dire no al coprifuoco e a non lasciarsi chiudere di nuovo in casa. Ma anche ad alimentare disordini.

La tensione è palpabile, si cerca di riportare l’ordine ma proprio sotto la Regione la situazione è difficile. L’ora del coprifuoco è passata da un pezzo ed ecco una nuova carica della polizia, altri fumogeni, lanci di bottiglie. Una guerriglia urbana, in una Napoli irriconosc­ibile, che ha coinvolto anche le forze meno sane della città. Facinorosi del Pallonetto si sono uniti ai manifestan­ti. Tutt’intorno curiosi che hanno rischiato di finire feriti da un petardo.

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