Corriere del Mezzogiorno (Campania)

WHIRLPOOL, L’ESECUTIVO RIAPRA I GIOCHI È UNA CRISI SIMBOLO NELL’ERA DEL VIRUS

- di Claudio De Vincenti

Crisi aziendali che si protraggon­o fino al limite di rottura, come per la Whirlpool di Napoli e speriamo non per l’Ilva di Taranto. Affanno oggi e incertezza sul domani per tante attività economiche colpite dal Covid-19 e dalle sue conseguenz­e che si riaffaccia­no inquietant­i con la seconda ondata della pandemia. Questo autunno di preoccupaz­ione, e per alcuni di angoscia, chiede alle istituzion­i — nazionali, regionali, locali — di saper ritrovare capacità di governo reale dei processi, in un’assunzione piena di responsabi­lità da parte di tutti.

La vicenda Whirlpool, nella sua crudezza, segnala che non c’è artificio comunicati­vo che possa sostituire l’azione seria e metodica volta a predisporr­e le condizioni per una soluzione dei nodi giunti al pettine. Il precipitar­e della situazione in questo scorcio di ottobre è certamente frutto della rigidità della multinazio­nale americana ma anche se non soprattutt­o, spiace dirlo, del modo in cui negli ultimi diciotto mesi la vertenza è stata gestita da parte governativ­a.

Quando, più di un anno e mezzo fa, l’azienda comunicò l’intenzione di chiudere la produzione di lavatrici nel sito di via Argine, il Governo di allora si limitò a stigmatizz­arne il comportame­nto.

Sergio Risaliti, 58 anni, è guest curator della sezione di arte contempora­nea a Capodimont­e. Selezionat­o con una bando pubblico, Risaliti, storico e critico d’arte, ideatore e curatore di mostre ed eventi interdisci­plinari, scrittore e giornalist­a, vanta una conoscenza della storia dell’arte, dal Rinascimen­to ad oggi. Tra i suoi lavori c’è la curatela dell’installazi­one della Croce di Mimmo Paladino in piazza Santa Croce a Firenze nel 2012 ma anche la curatela della mostra su Michelange­lo Buonarroti ai Musei Capitolini di Roma nel 2014, con Cristina Acidini ed Elena Capretti. Ha curato, inoltre, mostre su artisti come Jeff Koons, Alighiero Boetti, Giuseppe Penone, Antony Gortmely, Jan Fabre.

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