Corriere del Mezzogiorno (Campania)
WHIRLPOOL, L’ESECUTIVO RIAPRA I GIOCHI È UNA CRISI SIMBOLO NELL’ERA DEL VIRUS
Crisi aziendali che si protraggono fino al limite di rottura, come per la Whirlpool di Napoli e speriamo non per l’Ilva di Taranto. Affanno oggi e incertezza sul domani per tante attività economiche colpite dal Covid-19 e dalle sue conseguenze che si riaffacciano inquietanti con la seconda ondata della pandemia. Questo autunno di preoccupazione, e per alcuni di angoscia, chiede alle istituzioni — nazionali, regionali, locali — di saper ritrovare capacità di governo reale dei processi, in un’assunzione piena di responsabilità da parte di tutti.
La vicenda Whirlpool, nella sua crudezza, segnala che non c’è artificio comunicativo che possa sostituire l’azione seria e metodica volta a predisporre le condizioni per una soluzione dei nodi giunti al pettine. Il precipitare della situazione in questo scorcio di ottobre è certamente frutto della rigidità della multinazionale americana ma anche se non soprattutto, spiace dirlo, del modo in cui negli ultimi diciotto mesi la vertenza è stata gestita da parte governativa.
Quando, più di un anno e mezzo fa, l’azienda comunicò l’intenzione di chiudere la produzione di lavatrici nel sito di via Argine, il Governo di allora si limitò a stigmatizzarne il comportamento.
Sergio Risaliti, 58 anni, è guest curator della sezione di arte contemporanea a Capodimonte. Selezionato con una bando pubblico, Risaliti, storico e critico d’arte, ideatore e curatore di mostre ed eventi interdisciplinari, scrittore e giornalista, vanta una conoscenza della storia dell’arte, dal Rinascimento ad oggi. Tra i suoi lavori c’è la curatela dell’installazione della Croce di Mimmo Paladino in piazza Santa Croce a Firenze nel 2012 ma anche la curatela della mostra su Michelangelo Buonarroti ai Musei Capitolini di Roma nel 2014, con Cristina Acidini ed Elena Capretti. Ha curato, inoltre, mostre su artisti come Jeff Koons, Alighiero Boetti, Giuseppe Penone, Antony Gortmely, Jan Fabre.