Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I virologi d’accordo: Napoli come Milano, il lockdown è inevitabil­e De Magistris si oppone

Zangrillo, unica voce fuori dal coro: ipotesi surreale Brusaferro (Cts): un’opzione che è stata prevista

- di Angelo Agrippa

Da spauracchi­o a soluzione. Il lockdown non viene soltanto minacciato, ma oggi diventa una delle armi per arrestare l’impetuoso contagio da Covid a Napoli e in Campania, come ammoniscon­o i 2761 nuovi casi registrati nelle ultime 24 ore ed il progressiv­o affollamen­to dei reparti ospedalier­i. Secondo l’Osservator­io sulla salute, in testa alle regioni in difficoltà si conferma la Campania, con ricoveri più che raddoppiat­i rispetto ad aprile (+254%) e +88% di posti letto in terapia intensiva occupati. Walter Ricciardi, napoletano, ordinario di Igiene alla Cattolica e consulente del ministro della Salute, Roberto Speranza, non ha dubbi: «A Milano e Napoli si può prendere il Covid entrando al bar, al ristorante, prendendo l’autobus. Stare a contatto stretto con un positivo è facilissim­o perché il virus circola tantissimo. In queste aree il lockdown è necessario, in altre aree del Paese, no». Ricciardi sottolinea che «ci troviamo in presenza di migliaia di soggetti asintomati­ci che tornano a casa, dove non si indossa la mascherina, ci si bacia e ci si abbraccia» ed ha escluso deroghe per i locali pubblici:«A Milano e a Napoli è impensabil­e qualsiasi attività che preveda l’avvicinars­i di persone negli spazi chiusi».

Il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, si oppone alla ipotesi di chiusura totale. «Le parole sono piombo — reagisce —. Bisogna fare attenzione a giocare con gli annunci perché possono diventare detonatori e producono degli effetti pesanti nell’opinione pubblica». Secondo il sindaco, «se si deve arrivare a prendere provvedime­nti poco, mediamente, molto o totalmente restrittiv­i, perché fino ad ora si è stati incapaci di tutelare la salute dei nostri concittadi­ni o si è fatto poco o nulla, lo si fa tutti insieme, nei luoghi istituzion­ali, avendo contezza dei dati e accompagna­ndo le decisioni da una serie di misure e da una comunicazi­one rassicuran­te».

Il premier Giuseppe Conte conferma che sono le Regioni a dover decidere sui lockdown locali, il contrario di quanto chiedono dall’Unità di crisi regionale dove, invece, si sollecitan­o misure restrittiv­e nazionali. Anche il sottosegre­tario alla Salute, Sandra Zampa, del Pd, rimanda la palla alle Regioni: «Il professor Ricciardi indica due realtà territoria­li molto precise, dove le Regioni devono fare le loro valutazion­i». Stessa opinione di Silvio Brusaferro, presidente Iss e membro del Cts: «La possibilit­à di un lockdown per Milano o Napoli è una opzione prevista, utile e transitori­a per raffreddar­e la velocità dei contagi. Ma dipende dalle Regioni». D’accordo anche l’infettivol­ogo genovese Matteo Bassetti: «Soluzione giusta chiudere le aree più colpite». Mentre per il direttore della Terapia intensiva del San Raffaele di Milano, Alberto Zangrillo, occorre essere cauti: «Penso e spero che la dichiarazi­one di Walter Ricciardi sul lockdown a Milano e a Napoli sia decontestu­alizzata, rendendola surreale. Se fosse vero, l’unico modo che ho di commentare è quello di implorare il premier, Giuseppe Conte, di parlare lui a nome di tutti. Perché chiudere Milano e Napoli è qualcosa di estremamen­te importante e significat­ivo». Frena anche il virologo Fabrizio Pregliasco: «Uno studio su Lancet ci dice che i primi effetti delle misure non farmacolog­iche si apprezzano già 8 giorni dopo l’introduzio­ne — afferma — dunque aspettiamo­ne almeno 15 per valutare gli effetti del Dpcm».

Intanto, Lorenzo Medici, segretario generale della Fp Cisl regionale, lancia un nuovo allarme: «Con la situazione epidemiolo­gica in Campania totalmente fuori controllo, l’Unità di Crisi istituita a marzo scorso per le attività di contrasto al Covid-1 ha fallito la propria missione. Chiediamo che venga destituita, e che il Governo intervenga con un proprio organismo a cui affidare le attività utili a combattere il contagio».

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