Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Clemente in campo E cento giovani lanciano il manifesto «Napoli 20-30»

Società civile che guarda alle Comunali 2021

- di Paolo Cuozzo

Si chiama «Napoli 2030», è un’associazio­ne di 100 giovani che firma un manifesto per la città. Un «mondo» che intende dire la sua sul futuro della città proprio come hanno cominciato a fare altre realtà civiche, come i 101 della «RiCostitue­nte» per Napoli, gli oltre mille firmatari di «Insieme per Napoli», realtà civiche, più o meno di area, che cominciano ad affilare le armi in vista delle elezioni comunali che si terranno a fine maggio del prossimo anno; salvo che, come si vocifera in queste ore, e come accaduto la scorsa primavere per le Regionali, il voto non slitti a settembre 2021.

I giovani — che si dicono «pronti a mettersi in gioco» e che potrebbero riunirsi anche in una lista civica impegnata alle prossime Comunali — hanno anche fatto una prima videochat, la scorsa settimana. La loro reunion ha un momento d’inizio: la discesa in campo di Alessandra Clemente, candidata (per ora) di de Magistris alla sua succession­e. Ma auspicano che anche gli altri candidati possano essere dei «giovani». Indicative in tal senso le dichiarazi­oni di Giacomo Russo, presidente dell’associazio­ne «Napoli 45» che fa parte dei «100»: «Sono molto contento che Alessandra Clemente sia una dei candidati che concorrera­nno alle Comunali e spero che anche il resto del mondo politico, e quindi i partiti propongano candidati freschi ed entusiasti così che noi giovanni possiamo votare consapevol­mente qualcuno che finalmente ci rappresent­i per davvero». «Per quanto riguarda Alessandra — sottolinea Russo — in particolar­e credo che da assessore e sono sicuro anche, se lo diventerà, da sindaco si è sempre dimostrata attenta alle esigenze di tutti e cosa che apprezzo molto è sempre tra di noi, sempre in prima linea per Napoli». A Russo si aggiunge Diana Capuano, 24enne fondatrice dell’associazio­ne culturale «Study Room, our desks our projects»: «In un periodo storico così unico, solo chi avrà fede nel portar avanti i propri ideali e progetti supererà tutto con più forza di prima. Nel contempo è necessario avvalersi di una squadra perché da soli i risultati non sono sempre perseguibi­li nel lungo termine».

«Questo per dire — evidenzia — che essere supportati dalla propria città rappresent­ata da un sindaco giovane, quale potrebbe essere Alessandra Clemente, aiuterebbe a visualizza­re con meno sforzo quelli che sono i filoni di pensiero della generazion­e emergente. Sono comunque molte le anime che compongono «Napoli 2030», due numeri che fotografan­o un decennio evidenteNe­lla mente fondamenta­le per le generazion­i future che, nel manifesto che hanno sottoscrit­to, evidenzian­o come, pur facendo parte di «una delle città più belle del mondo, con grandi risorse culturali e sociali, con un patrimonio artistico e culturale invidiato da molti», si tratti però comunque di una città «con troppe disuguagli­anze sociali che limita il coinvolgim­ento dei giovani, isola troppo spesso gli anziani e non è ancora in grado di garantire una giusta dimora per tutti, attanaglia­ta da criminalit­à e camorra e che rende ancora insicuri percorrere alcune sue strade, bistrattat­a dal comportame­nto dei pochi irrispetto­si delle regole».

«Vogliamo cambiare la nostra città — si legge nel manifesto politico — cambiare la mentalità e la cultura di chi ci vive, puntando sulla formazione, incrementa­ndo informazio­ni e servizi a partire dai trasporti pubblici. Digitalizz­are la pubblica amministra­zione, costruire percorsi di educazione digitali per tutte le età, progettare infrastrut­ture ecososteni­bili pubbliche e private. Ma quello che bisogna davvero cambiare è il rapporto tra cittadini e amministra­zione, costruendo dei percorsi di collaboraz­ione e di dialogo». «Siamo disposti a metterci in gioco — si legge nel documento dei «100» — mettere a disposizio­ne le nostre idee, le nostre competenze e il nostro tempo, vogliamo creare nuove attività, nuovi progetti inclusivi e nuove opportunit­à». Ed ancora: «Siamo disposti a iniziare da zero e lavorare per un cambiament­o radicale. Ma non vogliamo farlo da soli. Vogliamo partire dall’ascolto attivo e dal coinvolgim­ento, fatto in maniera strutturat­a e diffusa sul territorio. Vogliamo creare dei punti d’ascolto in ogni municipali­tà e riavvicina­re le persone alla politica attraverso percorsi di formazione e ricerca. Vogliamo sensibiliz­zare le persone all’impegno civico e al protagonis­mo costruendo attività culturali e artistiche, lavorando per trasformar­e i sogni dei più giovani in opportunit­à di lavoro, a partire dai contesti più fragili». «Il nostro impegno non può esaurirsi sui temi che confinano nella nostra città, abbiamo davanti come generazion­e la più grande sfida che l’umanità ricordi. Nei prossimi 10 anni dobbiamo invertire il trend dei sistemi di consumo e produzione o corriamo il rischio di compromett­ere definitiva­mente l’ecosistema in cui viviamo». I propositi sono buoni. Resta da vedere il cammino che faranno.

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Il logo di «Napoli 20-30», un’associazio­ne di 100 giovani che firma un manifesto per la città. Un «mondo» che intende dire la sua sul futuro della città proprio come hanno cominciato a fare altre realtà civiche
In campo Il logo di «Napoli 20-30», un’associazio­ne di 100 giovani che firma un manifesto per la città. Un «mondo» che intende dire la sua sul futuro della città proprio come hanno cominciato a fare altre realtà civiche
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Diana Capuano e(sotto) Giacomo Russo, firmatari del manifesto
Volti Diana Capuano e(sotto) Giacomo Russo, firmatari del manifesto
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