Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Corsa contro il tempo per i posti letto
Sfondato il muro dei tremila contagi. San Giovanni Bosco e altri ospedali diventano Covid center
Covid hospital, Covid residence, accordi con i privati, medici militari. La Campania si prepara a numeri sempre più alti. Anche ieri l’ennesima impennata: 3.103 casi, di cui 242 sintomatici.
Covid hospital, Covid residence, accordi con i privati, medici militari. La Campania si prepara a numeri sempre più alti. Anche ieri l’ennesima impennata: 3.103 casi, di cui 242 sintomatici, su 17.735 tamponi. All’interno di quei numeri ci sono anche quelli relativi allo screening di Arzano, ma la preoccupazione c’è, e non solo tra i cittadini. In totale i positivi in Campania sono 48.885, di cui 32.246 a Napoli (12.384) e provincia (19.862), 2.655 ad Avellino, 992 a Benevento, 7.825 a Caserta e 5.089 a Salerno. In quattro giorni sono morte 20 persone, in totale dall’inizio della pandemia sono 644, dal 30 settembre a ieri 181. Quanto ai posti letto più che la terapia intensiva (occupati 164 posti su 227), preoccupano i numeri della degenza: su 1500 disponibili sono occupati 1.297.
Due su tutti i pronto soccorso da alleggerire: quello del Cardarelli e quello del Cotugno. Per questo motivo l’Unità di crisi regionale sta approntando un nuovo piano di riconversione di alcuni ospedali. Ogni Asl dovrà averne almeno uno attivo sul proprio territorio. Ovviamente a Napoli e in provincia più d’uno vista la concentrazione di popolazione e di contagi. Oltre al Loreto Mare, sarà destinato soltanto a pazienti Covid il San Giovanni Bosco. Ciro Verdoliva, che guida l’Asl Napoli 1, ha disposto che da stamane saranno sospesi ricoveri e pronto soccorso e che da domenica il nosocomio non avrà degenti ordinari e potrà garantire 85 posti Covid. Ma ha anche chiesto all’unità di crisi che la chiusura del pronto soccorso ed il trasferimento dei pazienti ordinari avvengano in presenza delle forze dell’ordine. C’è il timore, infatti, di proteste e tensioni che montano già alla notizia della riconversione dell’ospedale cittadino. Covid hospital saranno anche i nosocomi di Frattamaggiore e di Nola. Oltre a Boscotrecase si sta pensando anche al vicino Maresca di Torre del Greco per decongestionare le provincia e soprattutto il San Leonardo di Castellammare di Stabia che, qualche giorno fa, ha dovuto chiudere il pronto soccorso. Saranno Covid hospital anche le strutture di Agropoli e Eboli.
Inoltre le Asl potranno (come già nella prima fase, tra l’altro provvedimento finito sotto inchiesta) firmare convenzioni con i privati per alleggerire le strutture pubbliche. Mentre la Asl Napoli 2 ha fatto una call per cercare alberghi disponibili da destinare a Covid residence come quello dell’Ospedale del Mare. «La domanda di posti letto cresce in maniera esponenziale e stiamo aprendo tutte le linee di assistenza per dare il servizio a tutti i cittadini. Stiamo cominciando ad ampliare l’offerta aprendo a convenzioni sul Covid con gli ospedali privati accreditati e gli ospedali religiosi». Conferma Antonio Postiglione, capo dell’équipe medica dell’Unità di Crisi regionale. «Abbiamo già provveduto — spiega — ad allargare l’offerta con la sospensione dell’elezione, ma ora siano nella fase 3 a livello nazionale e quindi estendiamo la richiesta di collaborazione sui posti letto, sempre nelle more di misure maggiormente restrittive nell’ambito del distanziamento sociale». Parliamo del Fatebenefratelli di Napoli e Benevento, Villa Betania e il Camilliani di Casoria.
Arriveranno poi medici militari per eseguire tamponi. Lo conferma anche Antonio Postiglione, che presiede l’équipe medica dell’Unità di crisi regionale: «Abbiamo una linea di contatto in corso per l’ipotesi di ambulatori allestiti dall’esercito. Stiamo facendo delle valutazioni ma dobbiamo essere pronti ad ogni necessità. C’è un colloquio in corso a livello nazionale per cominciare ad approfondire la logistica e l’allestimento delle tende per il pretriage, che è un’esperienza già fatta. Certo, non possiamo aprire ospedali da campo senza personale ma stiamo facendo ogni tipo di valutazione. Abbiamo delle linee aperte su ogni tipo di previsioni di tendenza del virus, se si farà sarà per disingolfare l’attesa davanti ai pronto soccorso, quello che a volte oggi succede nelle ambulanze». E contatti costanti sono in corso con la
Croce rossa. Mancano medici e infermieri. La Protezione civile ieri ha inviato un elenco di 50 medici e 100 infermieri. «Stanno arrivando ma sono pochi. Stiamo continuando noi il reclutamento con contratti straordinari, co.co.co., pensionati, medici laureati abilitati», ribadisce Postiglione. Il presidente De Luca aveva inviato una missiva infuocata al premier Conte per rimarcare i ritardi. Mentre ieri ha pubblicato su fb una sorta di best of delle sue intemerate: diciotto minuti, Gigi Finizio di sottofondo, con un titolo, al solito iperbolico, «Uno in Italia ha detto la verità - Piccolo promemoria per gli smemorati e gli sciacalli».