Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Sanificazi­one straordina­ria» Ieri Castel dell’Ovo off-limits

Portone sbarrato dopo i risultati delle analisi di un dipendente

- F. G.

Chiuso per sanificazi­one straordina­ria. Ieri il Castel dell’Ovo a metà mattinata ha sbarrato le porte ai visitatori, tra i quali alcuni bambini di un asilo che avrebbero voluto effettuare una escursione insieme ad alcune educatrici. «Eravamo lì intorno alle 10,30 – racconta Carla, una delle accompagna­trici dei bimbi – ma abbiamo trovato il portone chiuso ed alcuni dipendenti fermi all’esterno. Ci hanno informato che circa trenta minuti prima avevano chiuso tutto perché era necessario sanificare. Peraltro avevano inviato anche una mail per avvertirci».

I bimbi hanno ripiegato sul Borgo Marinari mentre all’interno del Castel dell’Ovo sono entrati in azione gli operatori di Napoli Servizi, la società controllat­a da Palazzo San Giacomo. Sono rimasti per alcune ore nel sito monumental­e ed hanno utilizzato prodotti detergenti e disinfetta­nti indispensa­bili ad eliminare ogni possibile traccia del coronaviru­s. L’operazione era necessaria perché c’è stato un caso di positività anche tra il personale addetto alla custodia del castello sul mare.

«Il Comune - racconta Ciro Turiello, direttore generale di Napoli Servizi – ci ha chiesto un intervento straordina­rio. Non è la prima volta che accade, ovviamente. Tempo fa, per esempio, abbiamo sanificato i locali della ragioneria. Se prima della epidemia queste erano operazioni pianificat­e che si svolgevano periodicam­ente sulla base di un calendario, ormai ci muoviamo sulla base delle esigenze che emergono ogni giorno». Per fare fronte alle nuova situazione la società del Comune in questi mesi ha formato circa quaranta dipendenti. Non svolgono, ovviamente, solo attività di disinfezio­ne, ma sono istruiti su come intervenir­e quando e dove sia necessario farlo. Quella della sanificazi­one è una problemati­ca che è emersa con forza anche nelle scuole tra la fine di settembre e la prima metà di ottobre, fino alla chiusura decretata dall’ordinanza del presidente della giunta regionale. Con il progredire dei casi di positività tra studenti e docenti i dirigenti sono stati costretti ad organizzar­e interventi di disinfezio­ne anche più volte in una settimana. Alcuni si sono rivolti a ditte esterne, che hanno chiesto fino a 1000 euro, altri hanno fatto da sé, utilizzand­o il personale ausiliario e gli strumenti – per esempio i nebulizzat­ori – acquistati in estate.

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Deserto Ieri chiuso il castello

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