Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Marittimi dimenticat­i nell’Oceano «In rada in Cina, non ci fanno sbarcare»

Il sindaco di Procida: «C’è un’apertura, ma gli armatori devono agire»

- di Natascia Festa

Dimenticat­i in mezzo al mare, a venticinqu­e miglia dalla costa cinese. «Siamo nel nulla circondato dal niente. Di notte solo le luci di Huanghua, di giorno sospesi nella nebbia». Il primo ufficiale di coperta, il procidano Tommaso Scotto di Perrotolo racconta via whatsapp grazie al satellite. È nell’equipaggio della «Antonella Lembo», compagnia Fertilia, che con l’altra nave napoletana «Mba Giovanni» è in viaggio da prima del primo lockdown. La data d’imbarco è dicembre 2019, ma alcuni suoi colleghi sono partiti da 17 mesi.

La Cina finora ha vietato lo sbarco per misure anti-Covid. Tommaso, 62 anni, aveva deciso che questo sarebbe stato il suo ultimo imbarco: quattro mesi, come da contratto, poi basta. La pandemia lo ha colto proprio dove tutto è iniziato, ma anche dove tutto (pare) sia finito. «Sono partito dal porto cinese di Caofedian. Dopo poco il Covid-19 ha imposto la chiusura di molti stati e i cambi di equipaggio previsti sono saltati. All’inizio abbiamo resistito, mesi e mesi senza mai scendere a terra nei porti toccati: le merci venivano a prendersel­e i portuali locali bardati in tute anti Covid. A noi niente visite mediche - e io sono diabetico - niente tamponi e niente medicinali: quelli salvavita ce li spediscono da casa. A luglio abbiamo caricato carbone al porto australian­o di Abbot Point. Qui si aprì una speranza, subito svanita. A Manila finalmente un avvicendam­ento ma solo dei marinai filippini: a noi italiani fu detto che i visti non erano stati rilasciati in tempo. A fine luglio arrivammo nella rada di Huanghua e da allora siamo qui in attesa di scaricare il carbone siderurgic­o e, per così dire, noi stessi. Siamo allo stremo...». La voce è rotta dall’angoscia peraltro di un tabagista senza sigarette. «Da poco la Cina, solo in alcuni porti, consente lo sbarco. Uno di questi è vicino alla nostra posizione, a 15 miglia. Ma a tutt’oggi la situazione è in stallo e siamo costretti a bordo».

Con Tommaso, solo per restare ai campani, ci sono Francesco Mastellone di Sant’Agnello, Pietro Starace di Vico Equense, Michele Schiano di Tunnariell­o di Monte di Procida da dove è partito anche Adam Pugliese, con colleghi campani sull’altra motonave gemella nel destino, quella di Bottiglier­i.

Dimenticat­i, dunque, ma non dalle comunità. Il sindaco di Procida Dino Ambrosino, con una lettera, ha ottenuto l’interessam­ento della viceminist­ra degli Affari Esteri Marina Sereni: «È stata molto sollecita - dice - e, grazie a un lavoro diplomatic­o svolto anche in precedenza con l’ambasciata di Pechino, è riuscita a trattare con le autorità locali di Tianjin, piccolo porto vicino a Huanghua. Qui già dal 16 ottobre sarebbe possibile il cambio di equipaggio, ma ora sono gli armatori a prendere tempo. Il Cosmar (sindacato dei marittimi ndr) sta facendo pressione sulle compagnie di navigazion­e che hanno due problemi: sbarcare la merce e cambiare gli equipaggi. Le due cose devono procedere su due binari differenti. Prima gli uomini stremati, prima le persone poi le merci».

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Sotto i marittimi della «Antonella Lembo», compagnia Fertlia di Napoli
Equipaggio Sotto i marittimi della «Antonella Lembo», compagnia Fertlia di Napoli

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