Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Coda di Volpe vola molto alto
Non sempre il processo di vinificazione rende giustizia alle notevoli potenzialità della varietà coda di volpe che ha radici in vaste aree della Campania, soprattutto l’Irpinia e il Sannio (il caprettone vesuviano è ormai considerato geneticamente altro). I soddisfacenti risultati conseguiti da alcuni produttori illuminati incoraggiano, per fortuna, il cimento. Tra le cantine che hanno sempre creduto nella valorizzazione di quest’uva c’è la Fattoria La Rivolta di Torrecuso. Già in passato ho dedicato attenzione al bianco con l’etichetta fasciata di verde evidenziandone il carattere da vino superiore, senza dubbio in grado di insidiare per qualità bottiglie di altro rango e prezzo. Il Coda di Volpe de La
Rivolta non rappresenta dunque un ripiego, ma un’opzione molto precisa che regala emozioni autentiche e originali. Già a prima vista dimostra la sua importanza. Non tanto il colore paglierino, quanto la lacrimazione lenta e fitta sulla parete del calice, evidenzia grande cremosità e consistenza. La componente aromatica fruttata (mela e agrumi) rappresenta solo un aspetto del quadro aromatico che accoglie sentori molto marcati di muschio, di erbe aromatiche (timo, salvia, origano) e minerali (note ferrose e addirittura di ruggine). In bocca è avvolgente e croccante, giustamente sapido e fresco. Il sorso si distende con calma verso il finale caratterizzato da un piacevole retrogusto di mandorla amara. Il vino è pronto, ma dimostra di essere suscettibile di interessanti evoluzioni in un arco temporale di 3-5 anni, naturalmente se conservato secondo le regole. Il millesimo 2019 è una delle massime espressioni della varietà. Potete berlo subito per accompagnare primi piatti a base di pasta secca e vegetali come gli spaghetti con i broccoli, oppure zuppe di cereali e ortaggi. Buono anche su pesce, carni bianche e formaggi freschi o di media stagionatura.