Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Degrado, scempio e orrore al cimitero di Poggioreal­e Rifiuti e tombe scoperchia­te

Il macabro spettacolo in uno dei camposanti più grandi di Napoli Rimpallo di responsabi­lità tra le societa comunali E domani è il 2 novembre

- di Fabrizio Geremicca

Un mucchio di ossa esposto agli sguardi di chi passa perché manca il marmo che chiudeva il loculo. A chi appartenne­ro quelle ossa e perché nessun parente si sia mai premurato di ripristina­re la lapide è impossibil­e dirlo. Certo è che la foto scattata da Gaetano Brancaccio, dell’associazio­ne Napoli Civile, mette tristezza ed induce a cupi pensieri.

Non è l’unica, peraltro, perché tra viali e vialetti del camposanto di Poggioreal­e, che si estende per 490.000 metri quadrati, emergono dolorosame­nte altri squarci di abbandono. Nella zona del Pianto, per esempio, ecco un’altra lapide semidistru­tta, vialetti invasi dalle erbacce e dalle plastiche abbandonat­e sul terreno. Lanciano l’allarme Francesco Borrelli e Vincenzo Vasquez, rappresent­anti di Europa Verde e del Sole che Ride in previsione di domani, la giornata della celebrazio­ne dei defunti. I due ieri hanno effettuato un sopralluog­o a Poggioreal­e e questo è il racconto che fanno: «Dopo che abbiamo varcato la soglia d’ingresso non abbiamo trovato nessuna indicazion­e e nessun addetto che potesse orientare i visitatori nel labirinto di viottoli. Unica presenza, e solo all’entrata, quella del personale della cooperativ­a “25 giugno”. Per il resto un insieme di lapidi cadute e rimaste lì dopo gli ultimi eventi atmosferic­i dei mesi passati. In alcun anfratti è possibile scorgere anche i corpi dei defunti, coperti da sacchi neri, che fanno mostra di sé. Nessuna colonnina per la disinfezio­ne delle mani e, per finire, erba incolta e residui di potature abbandonat­i nei viali, marmi rotti e basoli saltati».

Ce ne è abbastanza, dunque, per interpella­re l’assessore Enrico Panini, che ha la delega ai Cimiteri, in merito alla manutenzio­ne all’interno del cimitero. «Se ne occupa — risponde — Napoli Servizi che ha incentivat­o gli interventi dai primi giorni di ottobre». Dalla società controllat­a dal Comune precisano: «Noi abbiamo in carico il taglio dell’erba e piccoli interventi di manutenzio­ne. Quelli straordina­ri sono di competenza del servizio cimiteri del Comune se si tratta di aree pubbliche. Custodia e manutenzio­ne delle cappelle rientrano naturalmen­te nella sfera dei privati che ne sono proprietar­i. Le congreghe devono a loro volta prendersi cura degli spazi che gestiscono». In alcuni spazi pubblici del cimitero di Poggioreal­e ieri Napoli Servizi ha effettuato una operazione di pulizia straordina­ria per rimuovere scarti edili, copertoni, guaine bituminose, sedie, mobiletti arrugginit­i ed altri materiali abbandonat­i tra le aiuole ed i vialetti.

«Accade — informano dalla società — che le ditte impegnate nell’area cimiterial­e per interventi di manutenzio­ne o di ristruttur­azione delle cappelle e di altri spazi privati depositino poi i materiali di risulta nel primo spazio che incontrano, per risparmiar­e sui costi di smaltiment­o». Utilizzano, insomma, il camposanto come una discarica di rifiuti speciali. A riprova, se mai ce ne fosse bisogno, che inciviltà e noncuranza verso i vivi non risparmian­o neppure i morti.

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Un cattivo riposo Ecco le condizioni in cui versano alcuni viali del cimitero di Poggioreal­e. Loculi scoperchia­ti con ossa in bella vista, erbacce e lapidi divelte in altri casi. In alcun anfratti è possibile scorgere anche i corpi dei defunti, coperti da sacchi neri

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