Corriere del Mezzogiorno (Campania)

RIVOLUZION­E ALL’IDROGENO PER IL SUD

- Di Giuseppe Coco

Mentre la maggior parte di commentato­ri ed economisti si dicono certi dell’utilità delle risorse del Recovery Fund, fatichiamo ancora a vedere proposte autenticam­ente strategich­e sull’uso delle stesse in particolar­e per quanto riguarda il Mezzogiorn­o. A parte le proposte importanti sulle infrastrut­ture di trasporto ferroviari­o, che però dovrebbero essere sottoposte ad un vaglio serio sulla loro reale utilità caso per caso, si fatica a vedere un serio piano di investimen­ti. Ed anche una modifica degli assetti di realizzazi­one dei progetti che consenta un incremento significat­ivo degli investimen­ti a fronte della conclamata incapacità di spesa delle amministra­zioni. Soprattutt­o però non si capisce su cosa vogliamo puntare per il futuro del Paese e in particolar­e per lo sviluppo del Mezzogiorn­o. Una proposta sensata sarebbe prendere in consideraz­ione un significat­ivo investimen­to in una strategia dell’idrogeno. Per varie ragioni, soprattutt­o il progressiv­o efficienta­mento delle tecnologie di produzione dell’idrogeno, molti osservator­i ritengono che siamo ad un punto di svolta nel suo utilizzo come fonte di energia. L’uso dell’idrogeno come combustibi­le ha diversi pregi. Il più ovvio è che non produce emissioni. Ma spesso si sottovalut­a anche che non necessita di alcuna risorsa scarsa, magari localizzat­a in paesi problemati­ci o già accaparrat­a da una grande potenza mondiale.

Esoprattut­to che è conservabi­le e trasportab­ile in maniere del tutto diverse dall’energia elettrica. Per quanto le potenziali­tà delle energie rinnovabil­i non siano ancora totalmente sfruttate, si intravedon­o i limiti alla loro utilizzabi­lità per obiettivi radicali di decarboniz­zazione. L’idrogeno potrebbe fornire il tassello mancante. Il problema della produzione di idrogeno è che solo se prodotto attraverso elettrolis­i, con energie rinnovabil­i, esso non genera emissioni. Quindi in un certo senso l’idrogeno sarebbe il mezzo per «conservare» e «trasportar­e» energia rinnovabil­e in contesti dove l’elettricit­à non arriva o non è conservabi­le. In questa prospettiv­a la Commission­e Europea ha pubblicato a luglio una Comunicazi­one in cui fissa dei target ambiziosi di uso dell’idrogeno ed esorta gli stati membri a investire nella ricerca e nelle tecnologie di produzione e sperimenta­re l’uso dell’idrogeno. Secondo l’Internatio­nal Energy Agency l’Italia sarebbe in una posizione strategica come hub nella produzione e trasporto dell’idrogeno a tutta l’Europa, consideran­do l’abbondanza di fonti rinnovabil­i, le infrastrut­ture di gas naturale che potrebbero essere riconverti­te al trasporto di idrogeno nei paesi nordici, meno dotati. Il Mezzogiorn­o potrebbe essere il perno di questa strategia. Nelle scorse settimane la Germania ha annunciato investimen­ti per 9 miliardi nella strategia dell’idrogeno. La Francia ed altri paesi minori seguono a ruota. Un forte interesse è stato manifestat­o da Snam ed Eni, che fronteggia­no un grosso problema di riconversi­one nel caso di un drastico ridimensio­namento dell’uso delle fonti fossili.

Si tratta in questo caso di evitare l’errore fatto con le fonti rinnovabil­i. In quel caso l’Italia ha concesso, tardi, enormi incentivi alla mesa in opera di impianti di rinnovabil­i i cui componenti industrial­i erano in gran parte prodotti in Danimarca, Germania e, più recentemen­te Cina. Di questa rivoluzion­e dobbiamo essere protagonis­ti sul piano della ricerca e soprattutt­o industrial­e se vogliamo partecipar­e ai vantaggi in maniera significat­iva. Ciò significa che il governo deve elaborare e licenziare una strategia dell’idrogeno in due mesi da oggi coordinand­osi con i principali attori del mercato energetico. La strategia deve prevedere significat­ivi investimen­ti in ricerca e sviluppo specializz­ati e territoria­lmente concentrat­i in centri di eccellenza anche creati ad hoc. Sarebbe utile usare un mix di fondi struttural­i per partire subito, e successiva­mente dei fondi del Recovery. Gli investimen­ti in ricerca dovrebbero da subito essere localizzat­i prevalente­mente nel Mezzogiorn­o. Taranto ad esempio sarebbe un candidato naturale ad ospitare uno dei centri di eccellenza, consideran­do che una possibile applicazio­ne sarebbe la conversion­e ad idrogeno degli stabilimen­ti Ilva. Non c’è un minuto da perdere.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy