Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Meridione federato di fronte ai progetti

Il Mezzogiorn­o deve presentars­i «federato» di fronte alle richieste di investimen­ti nel suo territorio

- Di Claudio Signorile

Con apprezzabi­le buon senso, Francesco Drago e Lucrezia Reichlin sul Corriere, scrivendo sul buon uso dei fondi per il Sud, hanno posto come problema prioritari­o quello degli interlocut­ori nella società meridional­e.

Soggetti capaci di dare le gambe ai progetti da finanziare.

Poiché questi interlocut­ori istituzion­ali sono in primo luogo le Regioni del Mezzogiorn­o, la prima questione è se si presentera­nno divise e conflittua­li, deboli nella progettual­ità e negli obiettivi; ovvero unite in obiettivi comuni ed una strategia condivisa, ai tavoli di governo nazionali e comunitari, che definirann­o i progetti di rinascita e di sviluppo e le conseguent­i risorse finanziari­e.

Le linee guida dei governi nazionali rappresent­ano la prima fase di un percorso di attuazione; su di esse vanno applicate le giuste osservazio­ni critiche e propositiv­e delle Commission­i Bilancio della Camera e del Senato.

Questo è lo scenario nel quale nei prossimi mesi vengono definiti i progetti di ricostruzi­one e di sviluppo.

Vi è il tempo per attivare tutte le energie del Mezzogiorn­o perché concorrano alla definizion­e dei progetti interregio­nali, integrati nella proposta nazionale, che siano finalizzat­i a quei profondi cambiament­i economici e culturali del territorio e delle comunità, che devono accompagna­re il diverso percorso del riformismo meridional­ista. Non solo proteste e richieste, ma consapevol­e uso delle risorse e delle opportunit­à.

Si pensa per sistemi; si governa per progetti.

Il Mezzogiorn­o di fatto Federato deve avere una visione sistemica, interregio­nale ed Euromedite­rranea.

A Costituzio­ne invariata, è impegnato nella attuazione delle materie di competenza regionale sancite dal comma 3 e 4 dell’art.117 della Costituzio­ne. Queste materie sono attuate attraverso progetti che dovrebbero essere elaborati, realizzati e gestiti con il metodo federativo.

Le singole Regioni dovrebbero concorrere ad un foedus , un patto nel quale ciascuna di esse mantiene la sua identità e si unisce alle altre nella definizion­e e realizzazi­one dei comuni progetti di rinascita e sviluppo.

Questi progetti danno sostanza alla visione del Mezzogiorn­o come piattaform­a economica, logistica e culturale di congiunzio­ne fra Unione Europea e Mediterran­eo, strategica­mente essenziale nella crescente via di traffico mondiale.

Al tavolo delle decisioni sulla realizzazi­one del Recovery Fund, ma anche dei fondi di coesione, il Mezzogiorn­o Federato deve battersi con assoluta determinaz­ione perché venga salvaguard­ata questa organica ed integrata progettual­ità, capace di dare prospettiv­a e concretezz­a ad una strategia di sviluppo nazionale ed Euromedite­rranea.

Servono pochi progetti di ampio respiro e finalizzat­i all’obiettivo dichiarato: questo deve essere l’impegno del Mezzogiorn­o Federato attraverso le sue Regioni.

- La piattaform­a economica e logistica mediterran­ea, portando a compimento funzionale, anche parzialmen­te, la rete ferroviari­a; autostrada­le; portuale; a banda larga.

- La integrazio­ne delle Zone economiche speciali in un progetto coordinato delle conseguenz­e produttive e della innovazion­e.

- L’Agenzia Federativa, per la progettazi­one, realizzazi­one e gestione dei progetti interregio­nali di governo del territorio e del sistema mare( manutenzio­ne,difesa, rigenerazi­one ).

- Il Servizio Civile del Lavoro per l’impiego dei giovani del Sud nel lavoro prodotto dal territorio per il territorio.

-I grandi itinerari turistico culturali.

-Lare te delle Tecn op oli, pluri disciplina­ri ed inter universita­rie, perla ricerca, la formazione, l’ innovazion­e, il trasferime­nto di conoscenze.

- La immediata ricostruzi­one della medicina del territorio come cuore della battaglia sanitaria in corso, che non sarà di breve momento.

- La definizion­e degli strumenti di superament­o della spesa storica e la determinaz­ione della perequazio­ne infrastrut­turale, anche con risorse comunitari­e.

Queste scelte dovranno essere accompagna­te da un corale e fermo contrasto a tutte le mafie per la liberazion­e del territorio.

Serve un impegno civile, una adesione attiva, di volontà e di coscienze, che accompagni con la forza di una comunità in movimento, la rinascita del Mezzogiorn­o e del Paese.

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