Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Meridione federato di fronte ai progetti
Il Mezzogiorno deve presentarsi «federato» di fronte alle richieste di investimenti nel suo territorio
Con apprezzabile buon senso, Francesco Drago e Lucrezia Reichlin sul Corriere, scrivendo sul buon uso dei fondi per il Sud, hanno posto come problema prioritario quello degli interlocutori nella società meridionale.
Soggetti capaci di dare le gambe ai progetti da finanziare.
Poiché questi interlocutori istituzionali sono in primo luogo le Regioni del Mezzogiorno, la prima questione è se si presenteranno divise e conflittuali, deboli nella progettualità e negli obiettivi; ovvero unite in obiettivi comuni ed una strategia condivisa, ai tavoli di governo nazionali e comunitari, che definiranno i progetti di rinascita e di sviluppo e le conseguenti risorse finanziarie.
Le linee guida dei governi nazionali rappresentano la prima fase di un percorso di attuazione; su di esse vanno applicate le giuste osservazioni critiche e propositive delle Commissioni Bilancio della Camera e del Senato.
Questo è lo scenario nel quale nei prossimi mesi vengono definiti i progetti di ricostruzione e di sviluppo.
Vi è il tempo per attivare tutte le energie del Mezzogiorno perché concorrano alla definizione dei progetti interregionali, integrati nella proposta nazionale, che siano finalizzati a quei profondi cambiamenti economici e culturali del territorio e delle comunità, che devono accompagnare il diverso percorso del riformismo meridionalista. Non solo proteste e richieste, ma consapevole uso delle risorse e delle opportunità.
Si pensa per sistemi; si governa per progetti.
Il Mezzogiorno di fatto Federato deve avere una visione sistemica, interregionale ed Euromediterranea.
A Costituzione invariata, è impegnato nella attuazione delle materie di competenza regionale sancite dal comma 3 e 4 dell’art.117 della Costituzione. Queste materie sono attuate attraverso progetti che dovrebbero essere elaborati, realizzati e gestiti con il metodo federativo.
Le singole Regioni dovrebbero concorrere ad un foedus , un patto nel quale ciascuna di esse mantiene la sua identità e si unisce alle altre nella definizione e realizzazione dei comuni progetti di rinascita e sviluppo.
Questi progetti danno sostanza alla visione del Mezzogiorno come piattaforma economica, logistica e culturale di congiunzione fra Unione Europea e Mediterraneo, strategicamente essenziale nella crescente via di traffico mondiale.
Al tavolo delle decisioni sulla realizzazione del Recovery Fund, ma anche dei fondi di coesione, il Mezzogiorno Federato deve battersi con assoluta determinazione perché venga salvaguardata questa organica ed integrata progettualità, capace di dare prospettiva e concretezza ad una strategia di sviluppo nazionale ed Euromediterranea.
Servono pochi progetti di ampio respiro e finalizzati all’obiettivo dichiarato: questo deve essere l’impegno del Mezzogiorno Federato attraverso le sue Regioni.
- La piattaforma economica e logistica mediterranea, portando a compimento funzionale, anche parzialmente, la rete ferroviaria; autostradale; portuale; a banda larga.
- La integrazione delle Zone economiche speciali in un progetto coordinato delle conseguenze produttive e della innovazione.
- L’Agenzia Federativa, per la progettazione, realizzazione e gestione dei progetti interregionali di governo del territorio e del sistema mare( manutenzione,difesa, rigenerazione ).
- Il Servizio Civile del Lavoro per l’impiego dei giovani del Sud nel lavoro prodotto dal territorio per il territorio.
-I grandi itinerari turistico culturali.
-Lare te delle Tecn op oli, pluri disciplinari ed inter universitarie, perla ricerca, la formazione, l’ innovazione, il trasferimento di conoscenze.
- La immediata ricostruzione della medicina del territorio come cuore della battaglia sanitaria in corso, che non sarà di breve momento.
- La definizione degli strumenti di superamento della spesa storica e la determinazione della perequazione infrastrutturale, anche con risorse comunitarie.
Queste scelte dovranno essere accompagnate da un corale e fermo contrasto a tutte le mafie per la liberazione del territorio.
Serve un impegno civile, una adesione attiva, di volontà e di coscienze, che accompagni con la forza di una comunità in movimento, la rinascita del Mezzogiorno e del Paese.