Corriere del Mezzogiorno (Campania)

De Luca ai sindaci: ora blindate i lungomare e i centri storici

Per il governator­e resta fondamenta­le isolare le città di Napoli e Roma Confermato la stop delle scuole e il divieto di spostarsi tra le province

- S. B.

NAPOLI Come dice il consiglier­e della sanità e neopreside­nte Agenas, Enrico Coscioni: «Siamo preoccupat­i, al di là dei colori. Il virus si muove sulle gambe delle persone. Per questo il presidente De Luca aveva chiesto interventi nazionali. Perché se chiudi Roma e non Napoli, quando riapri la capitale il contagio viaggerà sulla Tav».

E difatti, ieri, Vincenzo De Luca ha firmato l’ordinanza con la quale proroga una serie di misure restrittiv­e adottate. La prima come ampiamente annunciato riguarda le scuole, di ogni ordine e grado, che continuera­nno ad essere chiuse fino al 14 novembre. Cioé proseguirà la didattica a distanza. Così come resterà in vigore lo stop alla mobilità interprovi­nciale. E per i runner, si potrà fare jogging dalle 6 alle 8 e 30.

I dati di ieri sono leggerment­e migliori. Ma parliamo sempre un virus ormai che viaggia velocissim­o: 3.888 positivi di cui 210 sintomatic­i, su un totale di 19.568 tamponi. Troppi i deceduti: 17. Enorme la pressione sugli ospedali: 174 posti di terapia intensiva occupati su 243, 1.608 di letti in degenza su 1940. E sono questi i numeri per cui De Luca invita i sindaci a chiudere lungomare e centri storici nei weekend presi d’assalto in mattinata causa coprifuoco alle 22.

«Le decisioni del governo sulla divisione in zone epidemiolo­giche dell’Italia hanno creato problemi del tutto prevedibil­i — dice il presidente della Regione —. Rimango convinto della necessità di misure nazionali unitarie, anche più rigorose, per una azione più efficace di contrasto al Covid, a fronte di una diffusione sostanzial­mente omogenea del contagio. Per quello che ci riguarda, sarebbe fuori luogo ogni atteggiame­nto di autoconsol­azione e di rilassamen­to. La situazione è pesante. E si rischia ora un paradosso: che chi è in zona rossa o arancione fra un mese riapre tutte le attività, avendo frenato il contagio; e chi oggi chiude gli occhi, dovrà bloccare tutto nel periodo natalizio».

Per questo, prosegue, «deve essere chiaro che da oggi in poi saranno decisivi i comportame­nti dei concittadi­ni. Il contagio non scomparirà da solo. E il rischio di avere situazioni drammatich­e è dietro l’angolo. Comportame­nti irresponsa­bili, ancora largamente presenti nei nostri territori, rischiano di pregiudica­re tutto e di far saltare due dati per noi decisivi che stiamo difendendo con l’impegno straordina­rio di tutto il personale sanitario: una presenza contenuta nelle terapie intensive, e un numero contenuto di persone che perdono la vita in relazione alla popolazion­e residente».

Da qui l’invito ai sindaci «a predisporr­e da oggi la chiusura dei lungomare e di parte dei centri storici nei fine settimana. Non possiamo tollerare che ci siano, in questa situazione, migliaia di persone che vanno a passeggio come se niente fosse. Invito a predisporr­e attività di controllo e di sanzione per chi ancora oggi, gira senza mascherina». Termina: «Sollecito infine il governo a decidere misure immediate per i congedi parentali o i bonus baby-sitter per le mamme impegnate nella cura dei bambini più piccoli. Per il resto, attendiamo di vedere e valutare le misure di ristoro economico annunciate dal governo, chiarendo da subito che la proroga dei termini ordinari per versamenti Iva e ritenute, non può che essere una misura di carattere generale».

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Ancora molta gente in via Caracciolo
Folla Ancora molta gente in via Caracciolo

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