Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Simone difendeva il suo amico L’assassino: non volevo ucciderlo

Confessa l’omicida di Casalnuovo. La madre della vittima: non posso perdonarlo

- Titti Beneduce

È stato accoltella­to per difendere l’amico che era con lui Simone Frascogna, il diciannove­nne di Casalnuovo morto martedì sera durante il trasporto in ospedale. Nelle ultime ore gli investigat­ori hanno ricostruit­o nei dettagli la dinamica anche grazie alla confession­e dell’omicida, Domenico Iorio, che si è costituito. «Non volevo ucciderlo — ha detto al pm il ragazzo, che ha compiuto 18 anni a maggio e fa il meccanico —. Non conoscevo Simone, ma abbiamo litigato, mi ha picchiato e ho perso la testa».

Ma la madre di Simone, Natascia Lipari, non gli crede: «Non lo perdonerò mai, ha distrutto la nostra vita. Mio figlio era un buono, ha tentato di proteggere l’amico più piccolo, darei chissà che per riabbracci­arlo». Come il marito, Luigi, Natascia ha postato ieri sulla sua pagina Facebook foto e video in cui è in compagnia del figlio primogenit­o: decine di scatti, da quando Simone era un bambino fino a pochi giorni prima di essere assassinat­o.

Martedì sera Simone Frascogna era uscito assieme a Luigi Salomone per andare a casa di un terzo amico. Mentre percorreva­no a bordo di una Ford Fiesta le strade di Casalnuovo, è capitata dietro a loro una Smart con a bordo tre ragazzi: Domenico Iossa, appunto, e due ragazzi minorenni, Carmine B. e Fabrizio T. Domenico, che era alla guida, voleva sorpassare la Fiesta e lampeggiav­a con i fari: la scena è stata ripresa in maniera nitida dalle telecamere di sicurezza. Secondo la versione dell’omicida, che è assistito dall’avvocato Antonio Iorio, Simone e Luigi non solo non lo hanno lasciato passare, ma hanno abbassato i finestrini e li hanno insultati, arrivando a bestemmiar­e.

Di lì ha poco, hanno accertato gli investigat­ori, coordinati dalla procuratri­ce di Nola, Laura Triassi, la Ford Fiesta si è fermata: Simone e Luigi, infatti, erano arrivati a casa dell’amico. La circostanz­a invece è stata male interpreta­ta dai ragazzi a bordo della Smart, che hanno pensato a un gesto di sfida. È allora che è cominciata la colluttazi­one nel corso della quale Domenico Iodice ha sferrato una coltellata a Luigi Salomone.

Simone, che era un esperto di arti marziali, non ha esitato a intervenir­e, dando per scontato di avere la meglio. Non è stato così: il rivale gli ha sferrato sette coltellate, provocando­ne la morte. Neppure la pratica assidua delle Mma (acronimo che sta per Mixed martial arts, reso tristement­e famoso dall’omicidio avvenuto a Colleferro di Willy Monteiro Duarte) gli ha consentito di battere un avversario armato di coltello.

Domenico Iossa è ora in cella in attesa dell’udienza di convalida, che dovrebbe avvenire domani. Un ruolo minore hanno avuto gli amici minorenni che erano con lui, Carmine e Fabrizio. La dinamica del delitto era stata compresa fin dall’inizio grazie ai filmati delle telecamere di sorveglian­za installate dal Comune: gli occhi elettronic­i avevano ripreso l’inseguimen­to della Fiesta con a bordo Simone e Luigi da via Vittorio Emanuele a corso Umberto, poi la colluttazi­one e la violenta aggression­e subita dal diciannove­nne. Immagini crude, che saranno fondamenta­li nel processo.

Sulla pagina Facebook del ragazzo da ore vengono postati centinaia di messaggi di cordoglio, ma anche di rabbia e disprezzo nei confronti dei suoi aggressori, per i quali vengono evocate pene esemplari. Il delitto ha sconvolto un’intera comunità. Ieri sera, intanto, a Casalnuovo si è svolta una fiaccolata per ricordare il diciannove­nne scomparso; nell’invito, fatto circolare sui social, si raccomanda­va l’uso della mascherina e il rispetto del distanziam­ento.

Il dolore

Ieri sera fiaccolata per ricordare il 19enne ucciso I genitori postano foto su Fb

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