Corriere del Mezzogiorno (Campania)
CoCo: io, rapper, conquistato dalle atmosfere della Floridiana
Secondo album per l’artista che ama il parco vomerese, «pacifico e dark»
«Spari su di noi, questi fiori mi proteggono. Fammi ciò che vuoi, questi fiori mi proteggono». Comincia così «Floridiana», secondo album di Corrado Migliaro, in arte CoCo, in uscita oggi. Il rapper napoletano sceglie i fiori per definire il proprio concept musicale, nello specifico il parco della Floridiana, considerato la fonte d’ispirazione alla base delle nuove canzoni: «È stato il parco della mia gioventù a Napoli - racconta - un luogo pacifico, protetto, ma altrettanto dark. Mistico e misterioso. Se vogliamo, inquietante. Era la parola perfetta per il titolo».
Un album dai suoni e dai testi ancora una volta intimi, delicati, per un musicista fuori dagli schemi abituali, il cui background attinge tanto da Napoli quanto da Londra. CoCo ha vissuto infatti dieci anni nella capitale inglese ed è ritornato a casa soltanto lo scorso anno: «Rispetto a quando sono partito nel 2009 - svela - Napoli è cambiata in meglio. Ho trovato una città diversa, sicuramente più europea. Anche la scena musicale offre nuovi sbocchi». Ma avverte: «Attenzione però a non diventare tutti i nuovi neomelodici. Il rischio di chiudersi troppo in sé stessi è sempre dietro l’angolo».
Nei 14 brani del disco, spiccano le collaborazioni con Luchè, Geolier, Giaime, Rkomi, e le giovani trapper Vale Lp e Lil Jolie. Potenziali hit che strizzano l’occhio alle sonorità disco di Giorgio Moroder e al french touch dei parigini Daft Punk, ma anche all’urban soul del canadese Weeknd e al rap dello statunitense Frank Ocean. Un melting pot di stili differenti tra loro nel quale CoCo indossa spesso i panni del cantautore introverso, distante dal mondo che lo circonda e soprattutto dai social, come in una strofa della conclusiva «Sperlonga vecchia (Freestyle)»: «Sto alla larga dai social. Vivo la vita che ho. ‘Sti rappers fanno i cattivi, ma mentre fanno i tik tok». Una chiosa emblematica per un musicista appena trentaduenne ma già estremamente maturo, il cui pensiero al momento è rivolto innanzitutto ai tecnici e ai turnisti rimasti senza lavoro. «Per il momento nessun tour in vista. Ho incontrato però il mio batterista e sogniamo di organizzare live in streaming. Non sarà semplice, ma potrebbe essere un modo per aiutare chi è rimasto fermo».