Corriere del Mezzogiorno (Campania)
UN SUCCESSO CHE FA EMERGERE I SOLITI DIFETTI
Prende fisionomia la classifica del girone F di Europa League. Il Napoli si ritrova primo, in coabitazione con Az e Real Sociedad, dopo la vittoria a Fiume sul Rijeka, basterà non perdere con le altre due per qualificarsi. Un girone che ha una buona squadra come la Real Sociedad, una di medio livello come l’Az e poi c’è il Rijeka che oltre all’entusiasmo non offre null’altro. Eppure la squadra di Gattuso stava riuscendo nell’impresa di uscire da quel campo sconfitta.
Per quasi un’ora è stato imbarazzante il suo modo di stare in campo. Napoli lento, impalpabile e a tratti anche presuntuoso: è venuto fuori ancora una volta quel difetto di mentalità che dai tempi di Mazzarri si cerca (invano) di eliminare. Ne è passata di acqua sotto i ponti, il Napoli di Gattuso è una squadra completa, competitiva e soprattutto ha tanta qualità nei singoli. Lobotka e Demme insieme a centrocampo non sono stati un bel vedere, un filtro di burro rispetto alla velocità e all’intensità di un avversario soltanto più agguerrito. Petagna e Mertens lì davanti: un tandem che non ha funzionato.
Dalla sua, il Napoli, ha avuto la fortuna (che non è mai però casuale) di rialzarsi e riprendere i fili della peggiore gara fin qui disputata. In questa stagione per quattro volte è andato sotto, soltanto in due occasioni ha saputo rialzarsi. Il campanello d’allarme è diventato insistente, Gattuso se ne è reso conto e qualcosa dovrà «inventarsi». Soprattutto per evitare approcci così scialbi, atteggiamenti quasi snobistici. Se il Rjieka avesse fatto il secondo gol (a inizio secondo tempo ha colpito un palo), sarebbe stato quasi impossibile rimontare. I croati si battono, ma non si dominano facilmente. Averlo fatto è un segnale positivo in vista della qualificazione. Ma i problemi da risolvere sono ancora tanti in casa Napoli.