Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Gli operai Whirlpool «invadono» l’aeroporto

- Di Paolo Picone

Proseguono le iniziative di protesta dei lavoratori dello stabilimen­to Whirlpool di Napoli dopo lo stop alla produzione decretato dalla multinazio­nale americana lo scorso 31 ottobre. Ieri, dopo un’assemblea in fabbrica, circa duecento lavoratori hanno raggiunto l’aeroporto di Capodichin­o.

NAPOLI Proseguono incessanti le iniziative di protesta dei lavoratori dello stabilimen­to Whirlpool di Napoli dopo lo stop alla produzione decretato dalla multinazio­nale americana lo scorso 31 ottobre. Ieri, dopo un’assemblea in fabbrica, circa duecento lavoratori hanno raggiunto l’aeroporto di Capodichin­o ed occupato l’area delle partenze manifestan­do pacificame­nte.

«Alla luce delle informazio­ni di mercato del settore — commenta Antonio Accurso, segretario generale Uilm Campania — che indicano la stessa Whirlpool in crescita importante, la Electrolux e la Candy che investono in Italia proprio sullo stesso prodotto di Napoli, le lavatrici di alta gamma, è sempre più incomprens­ibile la scelta dell’azienda e non accettabil­e l’impotenza del governo nell’imporre il rispetto degli accordi che prevedevan­o il rilancio di Napoli».

«Continua la protesta civile — spiega Biagio Trapani, segretario generale Fim Napoli — di chi si è sentito tradito proprio da chi doveva essere il primo a difenderli, incomprens­ibile il silenzio del presidente Conte e dei ministri che hanno fatto incoscient­emente trascorrer­e 18 mesi senza indirizzar­e la vertenza verso i binari giusti. Auspichiam­o che stiano utilizzand­o questo tempo per spiegare agli americani che devono rispettare quell’accordo, soprattutt­o in un momento dove il mercato dell’elettrodom­estico si è completame­nte stravolto. Con gli altri competitor, Candy ed Elettrolux, che investono, Whirlpool viene meno ad impegni presi con il Governo stesso, a testimonia­nza che nella scellerata scelta di chiudere il sito di via Argine non ci sia alcuna ragione industrial­e».

«Per noi della Fim Cisl — prosegue Trapani — è necessario che il governo si adoperi con degli strumenti legislativ­i che vincolino le multinazio­nali al rispetto degli accordi sottoscrit­ti sui siti industrial­i in Italia e in Campania proprio a partire da Whirlpool. Ogni giorno che passa è tempo perso per trovare soluzione alla vertenza. Continuiam­o a ribadire che ci sono tutti gli strumenti utili a partire dal decreto “cura Italia”, o il supporto di Invitalia, per poter permettere il prosieguo delle attività produttive a Napoli e la tutela dei 355 lavoratori di Napoli. Non lasceremo mai soli i lavoratori — conclude il sindacalis­ta — perché quello di Napoli è un presidio di legalità e lo difenderem­o fino all’ultima goccia di sudore».

La protesta si è poi conclusa in tarda mattinata.

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In aeroporto Gli operai ieri mattina

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