Corriere del Mezzogiorno (Campania)
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Avellino, Damiano Genovese fu eletto in consiglio con la Lega: 14 misure per reati vari
«Ho vinto, stiamo al Comune!»: è il 28 giugno del 2018 e, nella sala colloqui del carcere di Voghera, Damiano Genovese, neo eletto per la Lega al consiglio comunale di Avellino, sta dando la bella notizia al padre, Amedeo, ritenuto il capo dell’omonimo clan e detenuto in regime di 41 bis. Damiano Genovese, che ha 37 anni, è una delle 14 persone arrestate ieri nel corso di un’operazione congiunta di carabinieri e Guardia di Finanza sulle attività del Nuovo Clan Partenio. Gli indagati sono ritenuti gravemente indiziati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione, scambio elettorale politico-mafioso, turbata libertà degli incanti, falsità materiale, truffa, trasferimento fraudolento di valori e riciclaggio.
Dalle risultanze investigative è emerso che il Nuovo Clan Partenio, oltre agli interessi nei settori delle aste e delle acquisizioni immobiliari, puntava a «influenzare la vita politica e amministrativa della città di Avellino allo scopo di accedere alla cabina di regia delle scelte operate dalla pubblica amministrazione in materia urbanistica ed edilizia». Sequestrate anche cinque società il cui patrimonio, composto da 59 fabbricati e 26 terreni, è stimato in quattro milioni di euro. Tra queste anche una struttura di assistenza socio-residenziale, una attività di ristorazione e altre società immobiliari e di consulenza amministrativa.
I provvedimenti emessi dal gip Fabrizio Finamore riguardano anche Pasquale e Nicola Galdieri e Carlo Dello Russo, già detenuti in seguito all’inchiesta che il 14 ottobre dell’anno scorso portò all’arresto di 27 persone indagate, a vario titolo, nel filone delle aste giudiziarie truccate. Tra gli indagati figurava Sabino Morano, avvocato ed ex segretario provinciale del Carroccio, autosospeso dal partito di Salvini. Le indagini relative al nuovo filone d’inchiesta, coordinate dai pm Luigi Landolfi, Simona Rossi e Henry John Woodcock (foto a lato), avrebbero accertato il legame tra i vertici del clan camorristico e i titolari di alcune società di intermediazione e professionisti del settore in relazione ai trasferimenti di immobili ceduti all’asta. In particolare, attraverso intimidazioni inibivano ai proprietari degli immobili di partecipare alle aste salvo rivenderli agli stessi ad un prezzo maggiorato. Il denaro finiva poi nelle casse di società intestate a prestanome. In questa seconda tranche dell’inchiesta sarebbe stato anche documentato lo scambio politico-mafioso tra il clan Galdieri e Damiano Genovese. Secondo gli inquirenti, il clan lo avrebbe sostenuto nel 2018 in cambio della riassegnazione in gestione di un centro sportivo di proprietà del Comune di Avellino. Quel consiglio comunale, tuttavia, fu sciolto dopo pochi mesi.
Questa la trascrizione dell’intercettazione tra Damiano Genovese e il padre.
Damiano:
«Ho vinto, stiamo al Comune!».
Amedeo: «Ah, hai vinto, va bene. Ora ce l’avevo in mente ma me ne ero dimenticato. Eh, ma con i 5 stelle, no?».
Damiano: «Eh, andiamo insieme a loro. Dobbiamo stare, però io sto con la Lega».
Amedeo: «Ah, è meglio la Lega! La Lega sta più sopra!».
Damiano: «Io sono stato con loro candidato, però ora ad Avellino hanno vinto i 5 stelle».
Amedeo: «A me Di Maio non mi piaceva. Di Maio... A parte che tutti e due stanno contro i detenuti, però non fa niente».
Damiano: «Ad Avellino De Mita e coso hanno perso e hanno vinto i 5 stelle. Sono andati al ballottaggio». Amedeo: «Lo so, ho visto». Damiano: «Loro hanno preso 18 consiglieri, mentre i 5 stelle ne hanno presi cinque. Quindi ora ci serviamo noi per fare la maggioranza, hai capito?».
Amedeo : «È logico».
Nell’ottobre del 2019 le indagini portarono al fermo a vario titolo di altre 27 persone