Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Covid, Campania sotto esame
Oggi confronto De Luca-Speranza. Non si esclude la zona rossa. Coscioni: dati ancora da fascia gialla
La Campania resta gialla ma sotto osservazione. Oggi, infatti, ci sarà un ulteriore confronto tra il presidente della Regione Vincenzo De Luca e il ministro della Salute Roberto Speranza. Non è escluso che si possa scivolare in zona rossa, benché al momento — dopo lo screening della cabina di regia — la situazione «dell’apparato sanitario — ha riferito il consigliere per la sanità, Enrico Coscioni, componente dell’organismo di valutazione — venga considerata ancora in grado di reggere la classe più leggera in relazione ai contagi e al numero di ricoveri». Ma il governatore toscano Enrico Giani ha riportato un altro orientamento: «Sulla Campania — ha spiegato — si valuta il passaggio che potrebbe essere direttamente al rosso». Intanto, 200 medici campani in prima linea hanno sottoscritto un appello perché si proceda subito al lockdown.
Insomma, la danza inquietante dei colori continua implacabile, insinuando più di un sospetto. Del resto, perché si affastellano tutte queste incertezze sui destini di una regione che dovrebbero scaturire direttamente da un algoritmo, senza interferenze politiche e discrezionalità istituzionali? Una mezza risposta a tutto questo c’è. Il vero nodo resta quello dei ristori, sul quale il presidente della Campania non ha alcuna intenzione di gettare la spugna, anzi: per lui, come già richiesto più volte, prima dovrebbero arrivare i soldi alle aziende e ai commercianti e poi si dovrebbe poter chiudere le attività. Tuttavia, è da tempo che l’attenzione viene concentrata sulle due province più esposte all’incremento dei contagi: Napoli e Caserta, dove persino l’indice di contagiosità Rt sarebbe ben oltre 1,5. Il Governo vorrebbe che fosse la Regione ad assumersi la piena responsabilità delle eventuali misure restrittive. Ma De Luca non farà nulla senza ottenere garanzie.
Il ministro Speranza ha confermato che la giornata di oggi «sarà dedicata ad analizzare la situazione dei dati in Campania. L’ha chiesto il governatore Vincenzo De Luca e noi siamo stati d’accordo sulla necessità di approfondire il quadro per decidere in che fascia deve stare la Regione».
In mattinata, il presidente della giunta regionale aveva con una lunga dichiarazione chiamato in causa, come garante sulla correttezza dei dati informativi, lo stesso responsabile della Salute, replicando piccato alle contestazioni sugli improvvisi aumenti di posti letto Covid. «Stiamo assistendo in questi giorni a vicende intollerabili — ha sostenuto —: uno sciacallaggio mediatico senza precedenti sulla sanità campana, teso ad accreditare l’idea di manovre oscure messe in atto per nascondere la realtà. Esempi di comportamenti scandalosi e irresponsabili sul piano delle competenze istituzionali e delle responsabilità personali. Sono clamorose e davvero insostenibili le immagini del lungomare di Napoli con assembramenti vergognosi e nella più totale assenza di ogni forma di controllo. Agli occhi dell’Italia basterebbero quelle immagini per motivare una zona strarossa al di là dei dati ospedalieri e sanitari».
De Luca è tornato a prendersela con i commenti rilasciati dal sindaco di Napoli e con Walter Ricciardi, il consulente di Speranza che da settimane invoca il lockdown. «L’insieme di questi episodi richiede assolutamente una operazione verità a tutti i livelli — ha detto —. Essendo io l’unico che si è assunto la responsabilità di sollecitare già da mesi, in dissenso dal Governo, misure nazionali rigorose e unitarie per il contenimento preventivo del contagio, chiedo ora al ministro della Salute un confronto di merito e pubblico sui dati oggettivi del sistema sanitario campano, nell’ambito di una verifica generale e ineludibile dei dati di tutte le regioni d’Italia. È indispensabile la più assoluta trasparenza. Non abbiamo da occultare né da attenuare nulla di nulla». Da qui, la richiesta di piena condivisione: «Credo sia interesse comune non tollerare zone d’ombra e verificare con chiarezza la realtà degli ospedali, delle terapie intensive, dei ricoveri, del tasso di mortalità, del personale. Tutto questo, anche per rispetto del lavoro immenso fatto dal nostro personale sanitario, che ha fatto della Campania la regione con la più bassa mortalità Covid d’Italia».