Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Telemedicina, una strada per aiutare i pazienti
La pandemia di Covid-19 ci pone di fronte a nuove sfide nell’assistenza sanitaria.
Purtroppo questa situazione non terminerà presto e il rapporto tradizionale medico-paziente non regge il carico assistenziale dei pazienti Covid e non.
Il Governo, le Regioni, le Direzioni delle singole Aziende sanitarie e ospedaliere hanno, sin da marzo, cercato soluzioni possibili reclutando, come veri e propri medici «strutturati», gli specializzandi dell’ultimo anno. Non è stato sufficiente. Poi si è provato a richiamare in servizio medici in pensione, assolutamente in grado, soprattutto per esperienza, di affrontare criticità legate ad una nuova malattia. In realtà le professionalità dei medici in pensione possono essere impiegate in altre declinazioni, come ci ha dimostrato la storia, raccontata dal Corriere del Mezzogiorno, del dottor Faella tornato in prima linea in ospedale per formare medici e infermieri.
Ma c’è un aspetto della Medicina contemporanea ancora poco esplorato nonostante fiumi di letteratura scientifica ne abbiano dimostrato l’efficacia, l’efficienza e persino la soddisfazione dei pazienti: la Telemedicina.
E proprio i medici in pensione possono essere impiegati in questo nuovo approccio. Al tempo del Covid molti pazienti non devono recarsi in ospedale per quelle visite chiamate di controllo, magari per patologie di cui si soffre da anni.
Molti pazienti Covid positivi non devono recarsi in ospedale se asintomatici o poco sintomatici.
Tutti questi pazienti potrebbero essere presi in carico da servizi di Telemedicina, visitati da esperti medici in pensione che non sarebbero nemmeno esposti, loro stessi, ad un rischio infettivo.
E nessuno dica che i medici in pensione hanno poca dimestichezza con smarthpone, tablet e pc: oramai le piattaforme e le App sono molto intuitive e super usate da tutti gli over 65.
L’esperienza, la saggezza e la conoscenza dei Medici in quiescenza possono di certo occuparsi, in Telemedicina:
1.dei pazienti in quarantena domiciliare
2.del follow-up dei pazienti Covid in via di guarigione
3.della presa in carico degli ambulatori per il controllo clinico delle malattie croniche che, allo stato attuale, sono, e purtroppo saranno per molto ancora, chiusi.
Un notevole alleggerimento del carico assistenziale e una possibilità di impiego del personale “ordinario” per tutte le emergenze di questa dannata pandemia.