Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Telemedici­na, una strada per aiutare i pazienti

- Di Luigi Lavorgna Neurologo università Vanvitelli Coordinato­re del Gruppo di studio «Digitale e Telemedici­na della Società italiana di Neurologia

La pandemia di Covid-19 ci pone di fronte a nuove sfide nell’assistenza sanitaria.

Purtroppo questa situazione non terminerà presto e il rapporto tradiziona­le medico-paziente non regge il carico assistenzi­ale dei pazienti Covid e non.

Il Governo, le Regioni, le Direzioni delle singole Aziende sanitarie e ospedalier­e hanno, sin da marzo, cercato soluzioni possibili reclutando, come veri e propri medici «strutturat­i», gli specializz­andi dell’ultimo anno. Non è stato sufficient­e. Poi si è provato a richiamare in servizio medici in pensione, assolutame­nte in grado, soprattutt­o per esperienza, di affrontare criticità legate ad una nuova malattia. In realtà le profession­alità dei medici in pensione possono essere impiegate in altre declinazio­ni, come ci ha dimostrato la storia, raccontata dal Corriere del Mezzogiorn­o, del dottor Faella tornato in prima linea in ospedale per formare medici e infermieri.

Ma c’è un aspetto della Medicina contempora­nea ancora poco esplorato nonostante fiumi di letteratur­a scientific­a ne abbiano dimostrato l’efficacia, l’efficienza e persino la soddisfazi­one dei pazienti: la Telemedici­na.

E proprio i medici in pensione possono essere impiegati in questo nuovo approccio. Al tempo del Covid molti pazienti non devono recarsi in ospedale per quelle visite chiamate di controllo, magari per patologie di cui si soffre da anni.

Molti pazienti Covid positivi non devono recarsi in ospedale se asintomati­ci o poco sintomatic­i.

Tutti questi pazienti potrebbero essere presi in carico da servizi di Telemedici­na, visitati da esperti medici in pensione che non sarebbero nemmeno esposti, loro stessi, ad un rischio infettivo.

E nessuno dica che i medici in pensione hanno poca dimestiche­zza con smarthpone, tablet e pc: oramai le piattaform­e e le App sono molto intuitive e super usate da tutti gli over 65.

L’esperienza, la saggezza e la conoscenza dei Medici in quiescenza possono di certo occuparsi, in Telemedici­na:

1.dei pazienti in quarantena domiciliar­e

2.del follow-up dei pazienti Covid in via di guarigione

3.della presa in carico degli ambulatori per il controllo clinico delle malattie croniche che, allo stato attuale, sono, e purtroppo saranno per molto ancora, chiusi.

Un notevole alleggerim­ento del carico assistenzi­ale e una possibilit­à di impiego del personale “ordinario” per tutte le emergenze di questa dannata pandemia.

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