Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Sentenza Tar, la scuola resta chiusa Fortini: legittime le nostre scelte, in aula contagi cresciuti di 9 volte
I giudici amministrativi respingono nuovamente tutti i ricorsi dei genitori Sì alle ordinanze del governatore: si sono mostrate utili alla tutela della salute I pediatri d’accordo: al momento impossibile riaprire, il virus non lo consente
NAPOLI La sospensione della didattica in presenza decisa dal presidente Vincenzo De Luca «si è dimostrata finora utile ed efficiente per garantire il diritto alla salute di tutti e di ciascuno». Lo scrivono i giudici della quinta sezione del Tar Campania nel decreto con il quale viene respinto il ricorso per la sospensione dell’ordinanza numero 89 firmata dal governatore campano. Secondo il Tar «le ordinanze trovano fondamento nell’aggiornata istruttoria circa l’andamento del contagio» e che «la lamentata compromissione degli altri diritti involti non sembra affatto assoluta, purché le attività scolastiche siano effettivamente assicurate con metodiche alternative».
Immediata la reazione dell’assessore della Regione con delega alla Scuola, Lucia Fortini.
«La decisione del Tar conferma la legittimità della nostra linea. A me dispiace che vengano fatti ricorsi perché sembra che ci siano delle fazioni tra chi difende la scuola e chi l’attacca. Ma non è così. I dati erano critici e non consentivano di fare scelte differenti, purtroppo. È stata una decisione obbligata». Le cifre infatti erano chiare: i positivi 0-18 anni registrati nel periodo 3 settembre - 24 settembre (prima della riapertura delle scuole) sono stati 276; mentre i positivi 0-18 anni censisti nel periodo 25 settembre 15 ottobre (post apertura scuole) sono balzati a 1.915. «Questo significa - ha aggiunto Fortini che l’incremento dei contagi, triplicato sulla popolazione campana, tra gli studenti è aumentato di 9 volte. Ecco il dato che ci ha allarmato: il critico andamento della curva esponenziale».
Totalmente d’accordo i pediatri. «Sappiamo bene - spiega Antonio D’Avino, vice presidente nazionale - quanto sia importante la scuola per i bambini. Ciò nonostante sarebbe un errore riaprire le scuole ora, il virus non ce lo consente e non si può liquidare la faccenda guardando solo ai dati della diffusione tra i bambini o alle misure di sicurezza delle scuole».
«La scuola è un aggregatore sociale e, pur prendendo atto del numero limitato di contagi che può avvenire all’interno delle classi, dobbiamo tener presente il rischio che il contagio avvenga all’esterno dei plessi prosegue D’Avino -. Ad esempio in attesa dell’inizio delle lezioni o all’uscita, quando decine e decine di studenti entrano in contatto con gli adulti che accompagnano o vengono a prendere i propri figli a scuola».
Giannamaria Vallefuoco, segretario Fimp Campania, che già nel corso della prima ondata ha sostenuto l’importanza di tenere aperte le scuole primarie e secondarie, oltre quelle dell’infanzia, ora invita tutti a comprendere le ragioni per le quali aprire le classi sarebbe un errore: «Come tutti i virus anche il Covid si nutre di interazioni sociali. Non è in discussione né l’importanza della scuola per i bambini, né il sistema di contenimento messo in atto negli istituti. Il problema è “l’indotto di relazioni sociali” e le interazioni che inevitabilmente si generano con l’apertura in presenza delle classi».