Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tra i dimenticat­i di San Giovanni: «Temiamo che uno su due sia positivo»

Appello all’Asl da via Martirano: subito uno screening di massa

- di Roberto Russo

«In via Bernardino Martirano nelle case popolari ex Inpdap la percentual­e dei positivi rischia di arrivare a un abitante su due». A lanciare l’allarme sono alcuni residenti del popoloso rione di San Giovanni a Teduccio, preoccupat­i per il gran numero di casi che il «passaparol­a» di quartiere sta registrand­o.

Ci sarebbe un enorme focolaio di Covid, perché si ha notizia di decine di persone a letto con i sintomi mentre nell’ultimo mese ci sono stati due decessi sospetti. Ma anche perché nelle palazzine vivono numerosi anziani spesso soli e in grave difficoltà economica

Corrado Di Maso è l’amministra­tore di molti di quegli edifici e non nasconde la preoccupaz­ione: «Ci sono persone che non hanno nemmeno i soldi per comprare le mascherine, ci siamo organizzat­i per aiutarli come possiamo e, devo dire, grazie al buon cuore di tanti (tra questi l’attore Francesco Di Leva, direttore del Nest teatro e numerosi privati che vogliono restare anonimi) stanno arrivando anche pacchi di mascherine. Ma non bastano ad avere il quadro della situazione».

Gli abitanti chiedono da giorni uno screening con tamponi da parte del camper dell’Asl, a oggi però, nonostante le promesse, nessuno degli abitanti delle case ex Inpdap ha ottenuto il tampone dall’Asl. «Eppure resta il passo fondamenta­le per avere una valutazion­e circa lo stato di salute delle duemila persone che vivono nel rione e che attualment­e sono abbandonat­e al loro destino».

Ad aiutare quelli che sono barricati in casa, sono i vicini perché qui è ancora forte il senso di solidariet­à e i legame tra le diverse famiglie. Ma il rischio è che passando di casa in casa chi aiuta possa involontar­iamente favorire il contagio. «Abbiamo spiegato ai più anziani le modalità per tutelarsi — aggiunge Di Maso — li abbiamo convinti, ad esempio, a togliere le scarpe e lasciarli fuori dalle abitazioni e così anche giubotti e giacconi. Ma senza tamponi è come combattere contro un nemico invisibile, perciò chiediamo all’Asl di inviarci subito l’Unità speciale di continuità assistenzi­ale per uno screening di massa».

In via Martirano solo da pochi giorni si è riusciti a far intervenir­e Asìa per una prima sanificazi­one delle strade. L’appello è arrivato direttamen­te alla presidente Maria De Marco che ha inviato i mezzi per la sanificazi­one. Più complicato il discorso dell’Asl Napoli 1 che starebbe organizzan­do lo screening ma ci sarebbero delle difficoltà burocratic­he non ancora risolte. Da San Giovanni a Teduccio invitano a non perdere più tempo, il rischio è che il focolaio divenga disastroso.

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