Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Tra i dimenticati di San Giovanni: «Temiamo che uno su due sia positivo»
Appello all’Asl da via Martirano: subito uno screening di massa
«In via Bernardino Martirano nelle case popolari ex Inpdap la percentuale dei positivi rischia di arrivare a un abitante su due». A lanciare l’allarme sono alcuni residenti del popoloso rione di San Giovanni a Teduccio, preoccupati per il gran numero di casi che il «passaparola» di quartiere sta registrando.
Ci sarebbe un enorme focolaio di Covid, perché si ha notizia di decine di persone a letto con i sintomi mentre nell’ultimo mese ci sono stati due decessi sospetti. Ma anche perché nelle palazzine vivono numerosi anziani spesso soli e in grave difficoltà economica
Corrado Di Maso è l’amministratore di molti di quegli edifici e non nasconde la preoccupazione: «Ci sono persone che non hanno nemmeno i soldi per comprare le mascherine, ci siamo organizzati per aiutarli come possiamo e, devo dire, grazie al buon cuore di tanti (tra questi l’attore Francesco Di Leva, direttore del Nest teatro e numerosi privati che vogliono restare anonimi) stanno arrivando anche pacchi di mascherine. Ma non bastano ad avere il quadro della situazione».
Gli abitanti chiedono da giorni uno screening con tamponi da parte del camper dell’Asl, a oggi però, nonostante le promesse, nessuno degli abitanti delle case ex Inpdap ha ottenuto il tampone dall’Asl. «Eppure resta il passo fondamentale per avere una valutazione circa lo stato di salute delle duemila persone che vivono nel rione e che attualmente sono abbandonate al loro destino».
Ad aiutare quelli che sono barricati in casa, sono i vicini perché qui è ancora forte il senso di solidarietà e i legame tra le diverse famiglie. Ma il rischio è che passando di casa in casa chi aiuta possa involontariamente favorire il contagio. «Abbiamo spiegato ai più anziani le modalità per tutelarsi — aggiunge Di Maso — li abbiamo convinti, ad esempio, a togliere le scarpe e lasciarli fuori dalle abitazioni e così anche giubotti e giacconi. Ma senza tamponi è come combattere contro un nemico invisibile, perciò chiediamo all’Asl di inviarci subito l’Unità speciale di continuità assistenziale per uno screening di massa».
In via Martirano solo da pochi giorni si è riusciti a far intervenire Asìa per una prima sanificazione delle strade. L’appello è arrivato direttamente alla presidente Maria De Marco che ha inviato i mezzi per la sanificazione. Più complicato il discorso dell’Asl Napoli 1 che starebbe organizzando lo screening ma ci sarebbero delle difficoltà burocratiche non ancora risolte. Da San Giovanni a Teduccio invitano a non perdere più tempo, il rischio è che il focolaio divenga disastroso.