Corriere del Mezzogiorno (Campania)
De Laurentiis in aula: la legge ci impedì di andare a Torino
La gara-fantasma con la Juve Il presidente da remoto al processo di Appello: eravamo pronti a partire la domenica Sentenza attesa in due giorni Il legale: siamo fiduciosi
NAPOLI C’è ancora da attendere, la decisione della Prima Sezione della Corte Sportiva d’Appello della Figc, presieduta dal professore Piero Sandulli, sul caso Juventus-Napoli non è ancora arrivata. Ieri pomeriggio il dibattimento si è protratto per più di due ore, oltre all’avvocato Grassani ha partecipato anche il presidente De Laurentiis che ha ribadito i punti essenziali della strategia difensiva del Napoli. La Camera di Consiglio si è riunita al termine del dibattimento ma ha rinviato ai prossimi giorni la decisione, a differenza della prassi non ci sarà un provvedimento in due tempi: prima l’esito del ricorso e poi le motivazioni ma tutto sarà contenuto in un solo dispositivo. La sentenza potrebbe arrivare anche oggi ma non è escluso che sia necessario più tempo. Il patron azzurro ha provato a smontare la ricostruzione del giudice sportivo raccontando in maniera minuziosa i fatti riguardo alla mancata partenza del Napoli per Torino. De Laurentiis ha spiegato che il Napoli era pronto a viaggiare anche nella giornata di domenica se fosse stato possibile. Le prime comunicazioni delle autorità locali giunte nella giornata di sabato 3 ottobre rappresentavano già un divieto ostativo ma il documento inviato dall’Asl Napoli 2 intorno alle 14 domenica 4 ottobre chiariva ogni dubbio confermando l’impossibilità per il Napoli di mettersi in viaggio pena la violazione di decisioni che riguardano la sfera della sanità pubblica. La Juventus non si è costituita parte in causa, il dibattimento si è consumato nell’ascolto della posizione del club azzurro che ha presentato il ricorso.
«Il presidente De Laurentiis ha ribadito che il Napoli si è adeguato a provvedimenti delle autorità, il calcio non può vivere al di fuori della società, i medici sociali non possono violare plurimi provvedimenti delle autorità locali. Al centro della questione non solo il risultato di una partita ma temi come il bene pubblico e il diritto alla salute. Juventus-Napoli ha rappresentato il caso pilota finito su un binario morto, ci sono state casistiche come IslandaItalia Under 21, i provvedimenti riguardo ai viaggi dei Nazionali. Il protocollo agisce di concerto con le leggi dello Stato, ventiquattro partite di calcio professionistico sono state rinviate dalle Leghe competenti, l’unica che pervicacemente ha messo in calendario la partita nonostante due richieste di rinvio ha sbagliato, il giudice sportivo ha seguito quest’errore, perciò abbiamo fiducia sull’esito positivo del nostro ricorso. Non accoglierlo minerebbe la regolarità del campionato», ha spiegato l’avvocato Mattia Grassani alla radio ufficiale. In caso di esito negativo, il Napoli andrebbe avanti puntando sull’ultimo grado della giustizia sportiva, il Collegio di Garanzia del Coni facendo ricorso entro 30 giorni dalla sentenza della Corte Sportiva d’Appello Nazionale.