Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il grido dei medici: serve il lockdown Il sistema è saltato e noi siamo stremati
«Non possiamo aspettare un attimo in più, come medici campani chiediamo al governatore Vincenzo De Luca e al presidente del Consiglio Giuseppe Conte che si intervenga con un lockdown nazionale e immediato come sta avvenendo in altri Paesi Europei». Un appello di otto pagine, quante servono a raccogliere gli oltre duecento medici che l’hanno firmato. Un grido di allarme e di dolore: «Abbiamo giurato di perseguire la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell’uomo e il sollievo della sofferenza, ma ci troviamo in una situazione di tale drammaticità e di impegno di posti letto e risorse, di affaticamento fisico e morale, che stiamo costringendo cuore, nervi e polsi, a sorreggerci, e a resistere sebbene esausti». Fare i conti con un virus subdolo che fa sentire soli malati e operatori sanitari: «È arrivato il momento che il governo intervenga, non vogliamo trovarci a dover scegliere chi curare in ospedale né a vedere le tristi immagini dei camion che trasportano le bare. La vita è una ed è nostro dovere difenderla. Medici ospedalieri, medici di Medicina Generale, medici di Continuità Assistenziale, medici dei Servizi Territoriali, tutti stremati, spesso aggrediti, colpevolizzati. Siamo allo stremo delle nostre forze, nessuno che tuteli le nostre vite. Anche noi siamo umani e a poco a poco diventiamo noi stessi pazienti da curare. Da marzo, lavoriamo tutti, indistintamente, senza tregua. Bisogna agire subito, senza indugiare ulteriormente».
Un fate presto collettivo, unanime. Dopo la morte di Antonella Patrone, infermiera stimata e amata del Cardarelli, l’ennesima morte sul campo, i colleghi hanno ora paura.
«A Napoli c’è un estremo disagio dei medici, con lo spettro dell’implosione del sistema. Dunque non posso che concordare nel chiedere misure più restrittive: a Napoli serve una zona rossa per almeno due settimane». Interviene anche il presidente della Federazione degli Ordini dei medici, Filippo Anelli, che nei giorni scorsi aveva invocato il lockdown in tutta Italia, e oggi condivide l’allarme della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) della provincia campana, che ha segnalato da settembre «6 colleghi deceduti per Covid, oltre 20 contagiati e due appena dimessi dall’ospedale».
E infatti, Luigi Sparano, segretario provinciale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg) della provincia campana, ha invocato interventi immediati. «Basterebbe fermare tutto almeno per 15 giorni. I numeri stanno aumentando enormemente nella Regione ed è questo a mettere in crisi il sistema dell’assistenza. Il problema non è legato all’inefficienza degli operatori ma all’aumento dei casi che mettono in crisi ogni tipo di organizzazione. Bloccare tutto, anche se per poco, aiuterebbe a ridurre “l’onda d’urto continua” che sta esponendo tutti al contagio. I medici in particolare, con il rischio di ridurre ancora di più il personale dedicato all’assistenza. Sarebbe prudente chiudere almeno per due settimane».
Scoppia poi un altro caso. Quello delle ambulanze. Mancherebbero gli infermieri a bordo a Caserta. Lo denuncia Paolo Ficco, presidente nazionale del Saues, sindacato autonomo urgenza emergenza sanitaria.