Carenza di ossigeno, la proposta di una banca dati

Una banca dati per avere in tempo reale il prospetto della situazione delle scorte delle bombole di ossigeno e della loro distribuzione in modo da consentire, solo in casi di emergenza e se strettamente necessario, il recupero delle bombole con l’ausilio della polizia municipale: è la proposta che il presidente dell’Ordine dei farmacisti, Vincenzo Santagada, ha fatto al prefetto di Napoli, Marco Valentini, nel corso dell’incontro avvenuto ieri a proposito dell’emergenza di questi ultimi giorni. Un’emergenza insolita, di cui si sta prendendo atto per la prima volta solo ora che il virus infuria. Da giorni i farmacisti segnalano la carenza di bombole di ossigeno gassoso e avvertono che le aziende produttrici, per reimmettere la sostanza salvavita sul mercato, hanno assoluto bisogno dei contenitori vuoti. Alcune associazioni di volontariato, in particolare nelle province di Napoli e Caserta, si stanno adoperando sia per recuperare i vuoti da restituire alle farmacie, sia per reperire, ove siano disponibili, le bombole piene da smistare. Molte persone, in passato, hanno fatto scorta di ossigeno per sè o per i propri familiari, o semplicemente non si sono mai poste il problema della restituzione dei vuoti. In tempi normali non era un grosso problema, ora invece sì.

La proposta di Santagada è come un sasso lanciato in uno stagno: al momento, infatti, nessuno sa con precisione quante siano le bombole vuote in giro per la provincia nè, soprattutto, chi le abbia in casa. Il farmacista, del resto, se anche lo sapesse, non potrebbe chiederne la restituzione al cliente. Di qui l’idea di coin volgere, in casi di necessità, i vigili urbani. In questi giorni i social sono pieni di testimonianze di persone che hanno avuto grandissime difficoltà nel reperire le bombole di ossigeno gassoso. Le Asl stanno ovviando con la consegna di ossigeno liquido, ma non tutti gli addetti ai lavori ritengono che questa sia una situazione ottimale.