Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Guasto il server, stop ai processi telematici nel Distretto
Rinvii di udienze, notifiche saltate e deposito di atti impossibile. L’allarme dei presidenti dei tribunali
Server bloccati, processi rinviati, notifiche saltate e deposito di atti impossibile. Dal 10 novembre scorso il processo telematico nel distretto della Corte d’Appello di Napoli è fermo e i tempi per il ripristino delle attività non sono ancora noti. Disagi enormi che pesano sul lavoro di avvocati, magistrati e cancellieri. Ogni giorno di stop si traduce in rinvii e soprattutto, allo stato, non è possibile, per gli avvocati e per i loro clienti, sapere se gli atti prodotti sono stati caricati nel sistema perché la verifica dei registri telematici al momento è pressoché impossibile.
Da ieri è in corso l’attività di ripristino, che riguarda la sala server di Napoli, una delle più importati in Italia. Ma nel frattempo i tribunali civili di Napoli, Avellino, Benevento e Caserta, che hanno fatto passi enormi nell’adozione del processo telematico, sono fermi a svariati giorni fa. Un ritardo che è destinato, alla ripresa dei lavori, a crescere per consentire alle cancellerie di aggiornare manualmente i singoli fascicoli. I tribunali di Avellino e Benevento hanno ricevuto la comunicazione dalla Direzione generale per i sistemi informativi autorizzati del ministro della Giustizia il 10 novembre scorso. Da allora non è stato possibile gestire tutti i procedimenti dell’area civile.
In un decreto, il presidente del tribunale di Avellino, Vincenzo Beatrice, considerato che «non è opportuno autorizzare il deposito cartaceo perché determinerebbe l’esigenza di autorizzare l’accesso di un numero rilevante di utenti agli uffici giudiziari, difficilmente controllabili», invita i magistrati a ricorrere alla remissione in termini e al rinvio delle udienze. Anche a Benevento il presidente, Marilisa Rinaldi, invita i magistrati del settore civile a tenere conto della situazione, che, secondo le informazioni ricevute, avrebbe dovuto essere risolta già il 13 novembre scorso. «È una situazione drammatica — commenta un avvocato del foro di Avellino, Ugo Loguercio — per noi legali si traduce nell’incertezza sul rispetto dei termini per il deposito, per i cancellieri sarà un lavoro immane per aggiornare i fascicoli quando tutto sarà ripristinato. Eppure il processo telematico si era rivelato uno strumento straordinario, soprattutto poi con l’emergenza Covid. Ora non possiamo neppure tornare al cartaceo».
Un punto su cui molti addetti ai lavori sono d’accordo; il processo telematico presenta ancora molte difficoltà, soprattutto tecniche, ma anche tanti vantaggi. Ne ha parlato, per esempio, nei giorni scorsi il procuratore generale di Napoli, Luigi Riello, nel corso della tavola rotonda organizzata in occasione della giornata europea della giustizia civile. Si pensi, per esempio, agli ufficiali di polizia giudiziaria che hanno lavorato a Napoli, ma che nel frattempo sono stati trasferiti in altre città d’Italia: il processo in presenza impone loro di mettersi in viaggio e perdere ore preziose di lavoro, spesso senza la certezza che l’udienza si svolga. Il processo telematico consente invece il loro intervento da remoto, con notevoli risparmi di tempo e denaro.
Il risvolto
Ritardi destinati a crescere per consentire alle cancellerie di aggiornare i fascicoli