Corriere del Mezzogiorno (Campania)
GRATE IN PIAZZA DEL PLEBISCITO ECCO TUTTO CIÒ CHE NON È CHIARO
Le rassicurazioni del soprintendente La Rocca sono tranquillizzanti. Ma sui cartelli mancano troppe cose
Caro direttore, siamo cittadini Napoletani, amiamo la nostra città, la sua cultura, il suo patrimonio artistico ed architettonico. Rappresentiamo Associazioni Culturali e Comitati che nei loro scopi statutari prevedono la difesa dei beni culturali patrimonio di tutti i cittadini, nonché la promozione e diffusione della conoscenza dei beni culturali. Ringraziamo il Corriere del Mezzogiorno per l’attenzione che dedica a questi temi.
Subito premettiamo che, con l’attuale soprintendente Luigi La Rocca, da meno di un anno insediato in città, si è immediatamente creato un rapporto proficuo di collaborazione culturale, nell’interesse della città, in alcune operazioni e proposte di recupero di beni monumentali quali ad esempio Palazzo d’Avalos. Nello spirito di collaborazione previsto dal Codice dei Beni Culturali, siamo intervenuti lo scorso anno su Piazza Plebiscito, cercando di coniugare le esigenze di un sistema di trasporti efficiente e moderno, con la tutela integrale del nostro patrimonio monumentale.
Da troppi anni abbiamo la città invasa da cantieri, da lavori stradali che rendono il traffico caotico, la nostra vita quotidiana difficile. La nostra città, che si spera al più presto con la fine della pandemia, possa tornare meta di turisti, necessita di completare rapidamente i lavori per la chiusura di tutti i cantieri della metropolitana. Siamo intervenuti sul posizionamento delle grate di aereazione che il progetto del Comune prevede nell’emiciclo di Piazza del Plebiscito. La vicenda vedeva contrapposti il Comune di Napoli ed il Mibac, in un contenzioso giudiziario che rischiava di avere tempi incerti ed esiti imprevedibili. Per l’amore che nutriamo verso la nostra Città chiedemmo di trovare rapidamente una soluzione condivisa al di fuori delle aule dei Tribunali. Come associazioni civiche presentammo alcune proposte di mediazione che tutelavano il rispetto del vincolo monumentale e l’esigenza di completare l’opera in tempi rapidi, senza costi aggiuntivi, senza l’apertura di nuovi cantieri in zone a traffico intenso.
Le ricordiamo velocemente: 1) 10 passi per piazza Plebiscito. Prevede l’installazione di griglie di aerazione fuori dall’emiciclo della piazza. Abbiamo immaginato il posizionamento di griglie larghe circa 1,5 metri e lunghe 18 metri che possono svilupparsi lungo il bordo esterno della piazza. Una soluzione che, allo stesso tempo, salvaguarda la piazza, coincide con le esigenze di aerazione della metropolitana e non invade la sede stradale;
2) Grate artistiche. Prevedeva di realizzare le griglie nella zona vincolata ma di trasformarle in una vera e propria opera d’arte, esaltandone il valore estetico e monumentale.
3) Vani sotterranei. Prevedeva l’utilizzo di alcuni locali di proprietà del Demanio le cui canne di aerazione passano proprio sotto l’edificio religioso e sfociano su piazza Plebiscito e su via Gennaro Serra. Proporremo al Comune di interessarsi per l’acquisto e il riadattamento di uno di questi locali da destinare a condotta di aerazione. Queste proposte furono inviate al Mito nistero e al Comune di Napoli e furono pubblicate sui giornali cittadini.
Con l’accordo sottoscritto tra Mibac e Comune di Napoli nella scorsa Primavera si giunse ad una soluzione di compromesso che nello spirito di queste proposte evitasse che il cantiere incidesse nell’aria dell’emiciclo del colonnato e limitasse al minimo l’impatto di eventuali grate che avevamo auspicato si potessero collocare immediatamente fuori dall’area vincolata. Siamo intervenuti nuovamente, quando abbiamo potuto vedere dall’alle foto che mostravano una grande area di scavo, nei pressi del colonnato e all’interno dell’emiciclo, ci siamo rassicurati quando abbiamo appreso dalle parole del soprintendente, nella lettera pubblicata sabato dal Corriere
del Mezzogiorno, che sarà richiusa e ripavimentata con i basoli originari. Siamo quindi lieti della precisazione e dell’intervento del soprintendente La Rocca, riguardo alla salvaguardia dell’area dell’emiciclo. Sulla localizzazione e sul posizionamento delle grate al centro della piazza continuiamo ad auspicare che le stesse, possano essere posizionate con l’uso di canne di areazione, fuori dall’area vincolata con uno spostamento di pochi passi e il posizionamento di griglie che possano correre lungo il bordo esterno della Piazza del Plebiscito.
A margine della lettera facciamo notare che nel cartello di cantiere, non c’è alcun riferimento al documento di valutazione di impatto ambientale e soprattutto alla data fine lavori, che considerato il prestigioso contesto monumentale dell’area, renderebbe più tranquilli tutti cittadini, sulla effettiva data di restituzione alla fruizione dei cittadini della Piazza Monumentale del Plebiscito.
La mancanza della data di fine lavori sta a rimarcare una drammatica mancanza nei confronti della legge e soprattutto della città, il continuo spostamento della data di consegna dei cantieri della metropolitana a cui abbiamo assistito negli ultimi 20 anni è ormai intollerabile, così come è intollerabile l’assoluta approssimazione con cui in città si portano avanti cantieri importantissimi, ultimo quello della galleria Vittoria di cui ancora non si conosce la data di inizio e fine lavori.