Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il sogno di Giuseppe, disabile e muto Ha scritto al Papa: «Voglio diventare prete»
Con il lettorato parte l’iter per l’ordinazione del 30enne torrese
È una di quelle vicende che emozionano per quanto sono belle. E che se le racconti sembrano uscite da un film. Invece sono realtà, storie di vita vissuta. Hanno dentro un mix di sentimenti e di amore da farti dimenticare per un po’ anche quanto accade intorno.
Il 29 novembre, prima domenica di Avvento, Giuseppe Visciano riceverà in Cattedrale il Lettorato dal cardinale Crescenzio Sepe. Il sacramento rappresenta il primo gradino del cammino che potrebbe portarlo fino al sacerdozio. Fin qui nulla di particolare: Giuseppe è di Torre del Greco, ha 30 anni e sente di avere la vocazione. Vuole fare il prete. Ma soffre da lungo tempo di una malattia genetica rara e per questa ragione è costretto su una carrozzina per una disabilità motoria. Purtroppo non ha nemmeno l’uso della parola. Per comunicare usa gli occhi e grazie alla tecnologia è riuscito a studiare. Con un altro fratello disabile, proviene da una famiglia cattolica. In casa è nata la sua vocazione, è cresciuto in un clima di fede. «Sente forte il richiamo al sacerdozio», spiega Matilde Azzolini della Comunità di Sant’Egidio, che si occupa della catechesi delle persone disabili e che curerà la preparazione della celebrazione. Con lui, a ricevere l’Eucarestia, ci saranno anche Massimo, il ragazzo autistico al quale in primo momento era stata negata la Prima Comunione, e sua sorella. Giuseppe ha frequentato il liceo classico ed è riuscito a portare a termine gli studi, ma qualcosa lo ha sempre portato verso Dio. «Sì, è un ragazzo di fede e sogna di fare il prete – conferma il suo parroco, don Giosuè Lombardo, della Basilica di Santa Croce a Torre del Greco –. Ha scritto anche al Santo Padre per questo, la sua è una disabilità grave, per ora riceve il Lettorato, il cardinale Sepe ha mostrato grande sensibilità, il cammino è lungo, si vedrà».
Nel frattempo lui continua a prepararsi e a sperare. Colomba Aurilia è stata la sua professoressa al liceo. Da allora non si sono più lasciati. Ne è nato un rapporto meraviglioso. «Giuseppe è un ragazzo eccezionale ed ha alle spalle una famiglia attenta, i suoi genitori seguono lui e l’altro fratello disabile con un affetto ed una dedizione incredibili. Purtroppo, si sa, in questi casi non ci sono grandi aiuti dallo Stato, ma loro sono ben voluti e aiutati da tanti volontari e da tutta la cittadina di Torre del Greco». La professoressa Aurilia racconta della grande gioia di vivere di Giuseppe, e di averlo sempre visto orientato alla spiritualità e i suoi genitori, Anna ed Aniello, hanno assecondato la sua vocazione. «Non era facile farlo studiare per il Lettorato – racconta la docente – ci sono tanti ostacoli anche tecnici per gli spostamenti, ma questo non li ha scoraggiati. Ciò che colpisce è vedere Giuseppe in chiesa, è felice, gioioso, la sua fede è incredibile».
Domenica 29 sarà un grande giorno per lui e per tutta la famiglia. Di certo coronerà un sogno, il primo in vista di quello più importante che Giuseppe ha nel cuore: diventare prete, per il quale, forse, aspetta anche la risposta del Papa. Intanto il cardinale Sepe gli ha fatto un grande regalo, cogliendo qualcosa che evidentemente si trova nel profondo del suo cuore. «Lui è molto ansioso di ricevere il Lettorato - aggiunge la Aurilia – ed è preoccupato che qualcosa possa andare storto, chiede sempre se è tutto a posto. Quando due anni fa raccontammo la storia all’arcivescovo, non avremmo immaginato di raggiungere oggi questo traguardo. Se Giuseppe pensa al grande giorno, con gli occhi esprime una felicità immensa, sembra un angelo, non so dirle, è qualcosa che non so spiegare…».
Ilsuo parroco Il cardinale Sepe ha mostrato grande sensibilità, il cammino è però lungo, si vedrà
La prof del liceo
Ciò che colpisce è vedere Giuseppe in chiesa È felice, gioioso, la sua fede è incredibile