Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Ingiustizie e sofferenze Chi risarcirà Bassolino?
La giustizia Diciannove processi e altrettante assoluzioni Ecco perché le parole di Lepore sono offensive e ipocrite
Caro direttore, ho letto ed apprezzato l’editoriale di Marco Demarco su Bassolino e Lepore. Sono sempre stato garantista e non ho mai condiviso il pensiero di chi riteneva che vi potesse essere una via giudiziaria che si sostituisse alla lotta politica, per raggiungere il governo del Paese.
Caro direttore, ho letto ed apprezzato l’editoriale di Marco Demarco su Bassolino e Lepore.
Sono sempre stato garantista e non ho mai condiviso il pensiero di chi riteneva che vi potesse essere una via giudiziaria che si sostituisse alla lotta politica, per raggiungere il governo del Paese. Ho sostenuto in ogni luogo i miei convincimenti, anche e soprattutto quando i più applaudivano a “Mani Pulite” e non perché non ci fosse l’esigenza di smantellare corruzione ed imbrogli, ma perché l’azione della magistratura dovesse essere sempre libera da ogni miraggio politico, così come libera ed autonoma dall’azione giudiziaria dovesse essere la politica. Non fu facile poiché molti, invece, pensavano esattamente l’opposto. Dell’unico dirigente politico di cui ammirai lucidità e compostezza fu Gerardo Chiaromonte, purtroppo morto troppo presto, proprio in quel periodo.
Ma voglio arrivare all’oggi con i 19 procedimenti giudiziari e le 19 assoluzioni di Bassolino. Oltre un decennio di inferno, di sofferenze familiari, di ingiustizie, tutto correlato da attacchi politici indecenti e da strumentalizzazioni per toglierlo di mezzo. Anche e soprattutto col Pd in prima linea. Oggi chi risarcisce l’ex presidente? Chi gli ridarà la tranquillità persa? Enzo Tortora riprendendo la trasmissione
Portobello disse: «Dove eravamo rimasti?». Appunto, Bassolino dove era rimasto? Sansonetti, Demarco ed altri lo hanno ben detto. Non si può chiedere ad un leader di fare da accompagnatore. Gli si deve dare l’opportunità di riprendere la propria storia politica, di competere per l’ affermazione della propria visione della sua città. Tutto il resto è uguale a niente.
Domenico Lepore, vengo al dunque, ieri ha reso una intervista ipocrita, violenta, offensiva. Le scuse avanzate sono il nulla. Ha, invece, confermato una visione avvilente e pericolosa della giustizia e del suo divenire. Ma come può dire — uno che ha diretto una così importante Procura — che ad un certo punto si inventarono una accusa per impaurire i sindaci e fargli raccogliere i sacchetti dell’immondizia dalle strade? Cioè, l’azione giudiziaria non si è concentrata su eventuali illeciti, bensì ne ha inventato uno. Scherziamo? Ha ragione chi stamane ha chiesto che si apra una indagine sull’azione condotta in quegli anni. E Bassolino quindi? Dove erano le prove documentali prodotte dalle indagini ordinate da Lepore?
Diciannove volte è stato sancito che i fatti non sussistevano e, quindi, le accuse non avevano fondamento. Caro dottor Lepore mi chiedo, ma lei sa cos’è la vergogna?
Pagina da dimenticare
Oltre un decennio di inferno e ingiustizie, E anche attacchi politici con il Pd in prima linea