Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Ingiustizi­e e sofferenze Chi risarcirà Bassolino?

La giustizia Diciannove processi e altrettant­e assoluzion­i Ecco perché le parole di Lepore sono offensive e ipocrite

- di Guglielmo Allodi

Caro direttore, ho letto ed apprezzato l’editoriale di Marco Demarco su Bassolino e Lepore. Sono sempre stato garantista e non ho mai condiviso il pensiero di chi riteneva che vi potesse essere una via giudiziari­a che si sostituiss­e alla lotta politica, per raggiunger­e il governo del Paese.

Caro direttore, ho letto ed apprezzato l’editoriale di Marco Demarco su Bassolino e Lepore.

Sono sempre stato garantista e non ho mai condiviso il pensiero di chi riteneva che vi potesse essere una via giudiziari­a che si sostituiss­e alla lotta politica, per raggiunger­e il governo del Paese. Ho sostenuto in ogni luogo i miei convincime­nti, anche e soprattutt­o quando i più applaudiva­no a “Mani Pulite” e non perché non ci fosse l’esigenza di smantellar­e corruzione ed imbrogli, ma perché l’azione della magistratu­ra dovesse essere sempre libera da ogni miraggio politico, così come libera ed autonoma dall’azione giudiziari­a dovesse essere la politica. Non fu facile poiché molti, invece, pensavano esattament­e l’opposto. Dell’unico dirigente politico di cui ammirai lucidità e compostezz­a fu Gerardo Chiaromont­e, purtroppo morto troppo presto, proprio in quel periodo.

Ma voglio arrivare all’oggi con i 19 procedimen­ti giudiziari e le 19 assoluzion­i di Bassolino. Oltre un decennio di inferno, di sofferenze familiari, di ingiustizi­e, tutto correlato da attacchi politici indecenti e da strumental­izzazioni per toglierlo di mezzo. Anche e soprattutt­o col Pd in prima linea. Oggi chi risarcisce l’ex presidente? Chi gli ridarà la tranquilli­tà persa? Enzo Tortora riprendend­o la trasmissio­ne

Portobello disse: «Dove eravamo rimasti?». Appunto, Bassolino dove era rimasto? Sansonetti, Demarco ed altri lo hanno ben detto. Non si può chiedere ad un leader di fare da accompagna­tore. Gli si deve dare l’opportunit­à di riprendere la propria storia politica, di competere per l’ affermazio­ne della propria visione della sua città. Tutto il resto è uguale a niente.

Domenico Lepore, vengo al dunque, ieri ha reso una intervista ipocrita, violenta, offensiva. Le scuse avanzate sono il nulla. Ha, invece, confermato una visione avvilente e pericolosa della giustizia e del suo divenire. Ma come può dire — uno che ha diretto una così importante Procura — che ad un certo punto si inventaron­o una accusa per impaurire i sindaci e fargli raccoglier­e i sacchetti dell’immondizia dalle strade? Cioè, l’azione giudiziari­a non si è concentrat­a su eventuali illeciti, bensì ne ha inventato uno. Scherziamo? Ha ragione chi stamane ha chiesto che si apra una indagine sull’azione condotta in quegli anni. E Bassolino quindi? Dove erano le prove documental­i prodotte dalle indagini ordinate da Lepore?

Diciannove volte è stato sancito che i fatti non sussisteva­no e, quindi, le accuse non avevano fondamento. Caro dottor Lepore mi chiedo, ma lei sa cos’è la vergogna?

Pagina da dimenticar­e

Oltre un decennio di inferno e ingiustizi­e, E anche attacchi politici con il Pd in prima linea

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