Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il lockdown di Circum e Cumana: treni cancellati dalle 11 alle 15.30
L’Eav: «La zona rossa in regione ha diminuito viaggi e ricavi» La società da gennaio a oggi ha perso 30 milioni di euro
Dopo la soppressione dei treni di Circum, Cumana e Circumflegrea già decretata per ogni domenica fino al 13 dicembre e per l’8 dicembre, Eav da lunedì 23 novembre — e non si sa fino a quando — cancella completamente il servizio ferroviario tra le 11 e le 15.30. «Si valuterà su alcuni orari e linee l’adozione di un servizio sostitutivo», informa la nota inviata ieri ai sindacati. Nel documento la società regionale annuncia anche «la riduzione dei servizi metropolitani e delle corse dei suoi autobus. D’altra parte, le recenti disposizioni che hanno collocato in zona rossa la Regione Campania hanno ulteriormente diminuito le occasioni di viaggio e i potenziali ricavi».
Il tutto «fino a quando varranno le condizioni attuali». La società giustifica la sua decisione facendo riferimento ad una futura ordinanza regionale che «consentirà di ridurre fino ad un massimo del 40% l’esercizio». Lamenta, inoltre, che «le perdite di ricavi da traffico ammontano a circa trenta milioni per il solo 2020» e che «i ristori finora previsti a livello nazionale sono appena sufficienti a coprire forse il 25% di tali perdite». Sottolinea, inoltre, che «la carenza di organico e l’attuale rifiuto dello straordinario da parte di molti lavoratori, unitamente alle malattie, rendono improcrastinabile tale misura in quanto non si è in grado di svolgere l’esercizio ordinario con le forze lavoro disponibili».
L’astensione dello straordinario che — giova ricordarlo — è un diritto dei lavoratori, nasce dalla protesta di alcuni sindacati i quali lamentano la mancata erogazione della parte economica di accordi sulla flessibilità sottoscritti nel 2019 e che si sono mobilitati già contro la soppressione dei treni la domenica e l’otto dicembre. E’ una protesta che va avanti da martedì e che ha già determinato la cancellazione di decine e decine di corse ogni giorno. Ma torniamo alla cancellazione decretata da De Gregorio di tutti i treni nella fascia oraria 11–15.30 a partire dal 23 novembre. L’Orsa, il sindacato al quale aderisce la maggior parte dei macchinisti della Circumvesuviana, stigmatizza il provvedimento. «Si decida — commenta Gennaro Conte, rappresentante sindacale — se Eav svolge un servizio di trasporto pubblico o deve diventare una compagnia di taxi a chiamata. Se vuol continuare ad essere una società di trasporto pubblico che, tra l’altro, fruisce di fondi e risorse della collettività non può cancellare i treni. La Lombardia è zona rossa come la Campania ma la metropolitana non si ferma. La stessa Anm ha mantenuto l’orario di esercizio consueto». I lavoratori sono sul piede di guerra perché intendono difendere il concetto di servizio pubblico e perché quelli più direttamente legati all’esercizio ferroviario temono di perdere in busta paga le voci accessorie determinate dall’effettuazione della prestazione.
«Assistiamo — incalza l’Orsa — a scelte sbagliate di una gestione che pure ha potuto godere di importanti finanziamenti regionali. Un’azienda di trasporti che va avanti sullo straordinario dei sui dipendenti è al collasso dal punto di vista della gestione del personale. La Circumvesuviana oggi non effettua più di 230 corse al giorno. Meno della metà rispetto al 2010 ed una trentina in meno rispetto a febbraio. Siamo in ritardo anche sull’adozione dei sistemi di sicurezza che avrebbero dovuto essere attivati entro giugno 2019 e ci ritroviamo a dover viaggiare con il limite di 50 chilometri orari». E conclude il sindacato: «Gli autobus di Eav, se possibile, stanno messi ancora peggio. L’esternalizzazione della manutenzione si è rivelata un disastro».
Replica De Gregorio: «La domenica abbiamo pochissimi viaggiatori e non ha senso che si tengano aperte le ferrovie. Attiviamo corse sostitutive su gomma e un servizio taxi per il personale sanitario. Quanto ai tagli che scatteranno lunedì, in questa fase pure Italo e Trenitalia hanno soppresso la metà delle corse». Sulla gestione del personale, poi afferma: «Abbiamo assunto 450 giovani». Oggi e domani, intanto, a causa del protrarsi del rifiuto dello straordinario dei macchinisti, nuovi disagi per i pendolari tra treni cancellati e tratte limitate.