Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Futuro Remoto 2020 Si parla di ambiente e di medicina in 350 appuntamenti
Si parlerà anche di pandemia a Futuro Remoto, Festival della Scienza d’Europa ideato nel 1987 dal fisico Vittorio Silvestrini e promosso da Città della Scienza di Napoli, che celebra la sua XXXIV edizione con eventi on line e con un’ampia sezione internazionale, da oggi al 29
Con 6 mostre, 10 grandi eventi, 22 appuntamenti internazionali, Futuro Remoto è un enorme hub che punta a costruire una cittadinanza scientifica, nella consapevolezza che informazione e conoscenza sono l’unico vero anticorpo per i mali del Pianeta e del nostro tempo. Futuro Remoto 2020 racconta cosa si è fatto e cosa si sta facendo in ambito scientifico sul tema più urgente e trasversale di questi anni: il nostro Pianeta. Con collegamenti in diretta, video streaming, dibattiti on line e conferenze Futuro Remoto dà voce ai protagonisti della ricerca di tutto il mondo, aprendo le porte di laboratori, centri di ricerca e realtà di innovazione
sociale al grande pubblico di tutte le età, oggi sempre più cosciente dell’importanza della ricerca scientifica. Ospite d’eccezione di questa edizione è il Premio Nobel per la Fisica del 2011 Saul Perlmutter, che terrà la conferenza «Science, reality and Credibility» sul ruolo del pensiero scientifico per contrastare la disinformazione e affrontare le grandi sfide del futuro, a cura dell’Exploratorium di San Francisco e l’University of Berkeley.
Tra gli oltre 350 appuntamenti in programma, sarà possibile collegarsi in diretta dall’Antartide con la base Concordia — evento a cura di Enea-Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile e il Programma Nazionale di Ricerca per l’Antartide — in cui il pubblico potrà confrontarsi con lo staff logistico e scientifico della 36a Spedizione Italiana.
Dai territori remoti del pianeta a quelli più vicini, la mostra immersiva «Extreme tour», un viaggio all’incrocio tra arte e scienza, conduce alla scoperta dei Campi Flegrei attraverso protagonisti d’eccezione: gli estremofili, microrganismi che sopravvivono e proliferano in condizioni ambientali proibitive per gli esseri umani.
Nel café scientifique Istruzione, ricerca e medicina in Africa a cura del Dipartimento di Farmacia, Università degli Studi di Napoli «Federico II», e moderato dal giornalista Luca Carra, ci sarà il preside della Facoltà di Medicina di Ibadan in Nigeria, Mayowa Ojo Owolabi, esperto mondiale nel campo della neurologia nell’Africa sub-sahariana. Si parlerà anche di medicina e attualità, in relazione alla pandemia in corso, a cominciare dall’appuntamento con la virologa Ilaria Capua, ma anche con la biologa Barbara Gallavotti.