Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Sosta abusiva, la mappa dei clan Un business da 2.000 euro a sera

Tre pentiti rivelano gli equilibri criminali Con influenze sulle aree di Bagnoli, Nisida e Fuorigrott­a. I rivali allontanat­i anche con l’uso delle armi

- Titti Beneduce

«Questo deve lavorare qua. Ma hai capito questo a chi appartiene? Che ci appartiene? Che appartiene ai nostri parenti di Bagnoli, che è un fratello nostro»: lo spazio davanti al cinema Med di Bagnoli fa gola e dunque il clan si mobilita per affidarlo a un parcheggia­tore amico. È uno degli episodi ricostruit­i nell’ordinanza di custodia cautelare del gip Valentina Gallo notificata mercoledì a 16 persone nell’ambito dell’inchiesta sulla cosca capeggiata da Alessandro Giannelli, attiva nelle zone di Cavallegge­ri d’Aosta, Bagnoli, Coroglio e Agnano; le indagini, delegate ai carabinier­i del nucleo investigat­ivo del comando provincial­e e della compagnia di Bagnoli, sono state coordinate dai pm della Dda Francesco De Falco e Giorgia De Ponte.

I parcheggia­tori vicini al gruppo criminale gestivano tutte le aree vicine ai locali della movida, ai supermerca­ti, agli impianti sportivi, ai cinema, allo stadio, consegnand­o poi ai vertici del gruppo la maggior parte delle somme incassate. I rivali erano allontanat­i senza perdere troppo tempo: «Prendi la pistola, prendi la pistola, sparalo, uccidilo». E il clan non tollerava disobbedie­nze nel proprio territorio: «Mi raccomando, non voglio più sentire tarantelle quaggiù. E lui deve lavorare».

Tanto interesse per questa attività si spiega con le notevoli somme di denaro che si riusciva a ricavare: «Il parcheggio più grande della zona — ha raccontato il collaborat­ore di giustizia Mihai Lucian Stanica — nelle serate di grossa affluenza incassava dai 1.500 ai 2.000 euro». Proprio per questo le aree di parcheggio di quell’area erano contese tra due gruppi criminali, i D’Ausilio e i Giannelli: «Da sempre i parcheggia­tori della zona di Bagnoli — ha raccontato ancora Stanica — hanno pagato settimanal­mente il clan D’Ausilio. Quando sono entrato a far parte del clan, nel marzo del 2016, i D’Ausilio si erano riappropri­ati di queste estorsioni dopo un periodo in cui i parcheggia­tori pagavano Alessandro Giannelli».

«Sono sotto estorsione da parte di Giannelli — ha messo a verbale l’altro collaborat­ore di giustizia Salvatore Romano — tutti i parcheggia­tori abusivi dei locali da Bagnoli a Nisida, l’ippodromo di Agnano, il Duel a via Scarfoglio, il Med di Fuorigrott­a e, quando gioca il Napoli, buona parte dei parcheggia­tori della zona di Fuorigrott­a circostant­e allo stadio».

Un altro pentito che ha riferito diffusamen­te ai magistrati del business dei parcheggi è Gianluca Noto, il quale ricostruis­ce che cosa è cambiato negli ultimi anni nella gestione dell’attività illecita: «Mi sono occupato dei parcheggi abusivi già nel 2004. In quel periodo c’erano diversi grossi parcheggi a Coroglio, di cui uno particolar­mente esteso, il parcheggio del Lido Pola, uno di fronte al Lido Pola, quello di fronte alla Città della Scienza. Chi gestiva il parcheggio era estraneo al clan, ma doveva versare a noi D’Ausilio circa 2.500, 3.000 euro a settimana nel periodo estivo. Poi sono stato arrestato nel 2005 e sono stato detenuto fino al gennaio 2015. Una volta scarcerato venni a sapere che la gestione di Giannelli dei parcheggi aveva portato grossi cambiament­i. Mi fu raccontato dagli stessi parcheggia­tori che Giannelli non pretendeva più una percentual­e sugli incassi, come avveniva prima, ma, attraverso i suoi uomini che erano presenti nei parcheggi a controllar­e, recuperava tutto l’incasso e i singoli parcheggia­tori prendevano dal clan solo la giornata, che si aggirava sui 30, 40 euro. Aggiungo che quando c’erano feste vicino allo scasso sullo stradone dove c’è un cancello oltre il quale c’è un grosso spiazzo, gli uomini di Alessandro Giannelli facevano aprire il cancello dal proprietar­io del suolo, gli davano dei soldi e lo spazio veniva utilizzato per parcheggia­re altre auto».

Macchine da soldi

Erano particolar­mente redditizie le zone vicine ai locali della movida e agli impianti sportivi

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 ??  ?? L’inchiesta
Le mani delle cosche sul parcheggio abusivo. È il risultato inchiesta sulla cosca capeggiata da Alessandro Giannelli, attiva nelle zone di Cavallegge­ri d’Aosta, Bagnoli, Coroglio e Agnano; le indagini, delegate ai carabinier­i del nucleo investigat­ivo del comando provincial­e e della compagnia di Bagnoli, sono state coordinate dai pm della Dda Francesco De Falco e Giorgia De Ponte
L’inchiesta Le mani delle cosche sul parcheggio abusivo. È il risultato inchiesta sulla cosca capeggiata da Alessandro Giannelli, attiva nelle zone di Cavallegge­ri d’Aosta, Bagnoli, Coroglio e Agnano; le indagini, delegate ai carabinier­i del nucleo investigat­ivo del comando provincial­e e della compagnia di Bagnoli, sono state coordinate dai pm della Dda Francesco De Falco e Giorgia De Ponte

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