Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Cosca decimata dalle condanne C’è il mandante del raid a Noemi
Condanne tra 15 e quattro anni di reclusione sono state dal giudice dell’udienza preliminare Nicoletta Campanaro al termine del processo con rito abbreviato che ha visto sul banco degli imputati 18 persone appartenenti al clan Montescuro, fondato da Carmine Montescuro, boss ora 85enne che per decenni è riuscito a fare affari senza essere sfiorato dalle inchieste. Almeno fino all’ottobre del 2019, quando i pm Antonella Fratello e Henry John Woodcock hanno chiesto e ottenuto per lui e per molti dei suoi affiliati l’arresto. Il gruppo criminale è attivo nella zona di piazza Sant’Erasmo, dove Montescuro abita da sempre, e delle Case Nuove. Tra i condannati figura anche Antonio Marigliano, ritenuto il mandante dell’agguato del 3 maggio 2019 in piazza Nazionale in cui vennero feriti la piccola Noemi, sua nonna e Salvatore Nurcaro, il reale obiettivo dei killer Armando e Antonio Del Re, di recente condannati per quella vicenda. A Marigliano il giudice ha inflitto sei anni di carcere per ricettazione. Sono stati condannati invece per estorsione Nino Argano, braccio destro del capoclan Carmine Montescuro (15 anni e otto mesi); Antonio Montescuro, figlio di Carmine (11 anni), Carmine Montescuro, nipote omonimo del capoclan (14 anni); Vincenzo Milone (11 anni) e Gennaro Aprea e Vincenzo Ciriello (10 anni di reclusione per entrambi).