Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Fra tamponi e ricoveri spesi 233 milioni di euro

In regione spesi 199 milioni per i ricoveri, 34 per i tamponi effettuati Ma Lombardia, Piemonte e Veneto pesano sulle casse statali molto di più

- Agrippa

Forse non tutto appare in superficie, dato che l’attenzione resta giustament­e schiacciat­a sotto la pressione esercitata dal dramma dei ricoveri. Del resto, nella settimana che va dall’11 al 17 novembre la Campania è risultata la regione con il margine di differenza più consistent­e in relazione al numero delle infezioni, con una variazione di 16 mila 56 casi. Ma l’emergenza Covid da mesi opera in profondità, incidendo sulla organizzaz­ione e sulle voci di spesa.

L’Instant Report Covid-19 dell’Alta scuola di economia e management dei sistemi sanitari (Altems) dell’Università Cattolica restituisc­e una nuova fotografia, a partire proprio dalle assunzioni dei medici: capitolo che in Campania ha visto mobilitars­i persino la Protezione civile nazionale, ma riuscendo a reclutare appena 157 specialist­i (per 165 domande) sui 450 richiesti.

L’incremento di assunzioni in Campania è di appena il 4%, a fronte del 17 per cento del Piemonte e del 18 del Molise. Vale a dire: 136 medici a tempo indetermin­ato; 200 a tempo determinat­o; 15 in regime di libera profession­e. Dall’analisi risulta che il Veneto è la regione italiana che ha sfruttato le possibilit­à offerte dai decreti per incrementa­re notevolmen­te il proprio personale, acquisendo 777 specialist­i a tempo indetermin­ato. Seguono Lombardia (348) e Puglia (262). Certo, la Campania consolida il primato di regione con l’indice di letalità grezza apparente (corrispond­ente al numero di pazienti deceduti nell’ambito dei soggetti Covid) inferiore (1,91 x 1000). Ed è incoraggia­nte pure il rapporto tra ricoverati e soggetti risultati positivi (si è passati dal 4,11% del 27 ottobre al 2,63% del 17 novembre), così come il tasso settimanal­e sui nuovi tamponi (23,55 tamponi ogni mille abitanti nella settimana dall’11 al 17 novembre: più della media nazionale che è di 21,14), tanto da consentire ai ricercator­i della Cattolica di affermare che «la Campania, con Toscana, Piemonte, Umbria, ha effettuato un numero di tamponi in linea con l’incidenza effettiva del virus». Ma occorre dire che qui la quasi totalità dei nuovi casi viene accertata da sospetto clinico (il 98%).

Verifichia­mo ora l’onere a carico del Servizio sanitario nazionale generato dall’ondata di ricoveri. Su 22 mila 686 dimessi guariti, e applicando la tariffa drg, la Campania sborsa 192 milioni 286 mila 536 euro, pari al 5% della spesa nazionale (il 35% è della Lombardia, il 12% del Piemonte, l’8% del Veneto), mentre per i 746 pazienti deceduti la spesa è di 7 milioni 309 mila 775 euro, vale a dire il 2%. I costi per i ricoveri Covid in terapia intensiva ammontano, per la Campania, a 15 milioni 207 mila 600 euro (4,06%) per un totale di 10 mila 672 giornate, mentre arrivano a 119 milioni 771 mila per la Lombardia (32%); 26 milioni 630 mila per il Lazio (7,12%); 39 milioni 837 mila per il Piemonte (10,64%); 27 milioni 451 mila per la Toscana (7,33%); 26 milioni 93 mila per il Veneto (6,97%).

Medesimo trend per i costi dei tamponi: 1 milione 292 mila 302 tamponi in Campania per una spesa di 34 milioni 23 mila 660 euro; 3 milioni 568 mila 531 i tamponi in Lombardia per una spesa di 99 milioni 699 mila 177 euro; 2 milioni 571 mila 888 i tamponi in Veneto per un ammontare di 77 milioni 103 mila 362 euro. Preoccupa, infine, l’indice di saturazion­e dei posti aggiuntivi delle terapie intensive (78%) e dell’area non critica (47,84%).

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