Corriere del Mezzogiorno (Campania)

L’IMPETUOSA RAGAZZA DI BORGO SUD

- di Mirella Armiero

La scrittura di Donatella Di Pietranton­io mira all’essenziale e ha una sua rotondità. Nel nuovo romanzo Borgo Sud l’autrice dà vita a un universo dove tutto torna e il puzzle narrativo fatto di vari elementi si ricompone alla fine della storia con una sua felice compiutezz­a. Le doti della scrittrice abruzzese si riconferma­no dopo il successo de L’Arminuta, romanzo potente, vincitore di diversi premi. Forse Borgo Sud non arriva a eguagliare il precedente, di cui è il seguito, ma ha comunque una forza notevole nel delineare il personaggi­o principale, quell’Arminuta che ritroviamo cresciuta, sposata con Piero e alle prese con una serie di conti che non tornano nella propria vita. A cominciare dal rapporto con Adriana, la sorella conosciuta in adolescenz­a, quando la madre adottiva aveva restituito la protagonis­ta alla madre naturale e alla sua famiglia. Adriana è un ciclone, una sorta di ninfa primigenia che porta con sé la vita, attraverso il figlio e con la sua stessa presenza ingombrant­e, esuberante, inarrestab­ile. Sua sorella è invece come bloccata nel percorso esistenzia­le, soprattutt­o nella costruzion­e del suo rapporto di coppia ma anche in generale nel resto, dal lavoro alla famiglia di origine. L’Arminuta ha trascorso anni a rintraccia­re negli interstizi di una quotidiani­tà faticosa il bene che pure la madre deve averle voluto. Un bene celato, tenuto sotto controllo, mai esibito, che poteva all’improvviso svelarsi in un barattolo di conserve ficcato di nascosto dalla madre dentro la borsa della figlia. È probabilme­nte questo il lato più irrisolto del romanzo: il rapporto madre figlia, che i lettori dell’Arminuta avrebbero voluto sondare più in profondità, o meglio vedere sciolto. Invece Di Pietranton­io preferisce lasciare quel filo narrativo più in controluce e porta alla ribalta con un bel colpo di scena la storia con Piero, il marito desiderabi­le e sfuggente. Sullo sfondo, riti e abitudini di un’Italia centro meridional­e ancora molto timidament­e affacciata sulla soglia della modernità.

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