Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Il Danubio ha 100 anni. E Caputo lo festeggia

- Paola Cacace

Il Danubio compie cento anni. Non il fiume blu noto per il valzer di Strauss bensì la torta, dolce o rustica che sia, opera della creatività partenopea. Era il 1920 quando Scaturchio, sposato con una donna di Salisburgo, aprì la sua pasticceri­a e lanciò le brioche del Danubio che con il tempo sarebbero state rinominate solo Danubio.Un centenario che in questo periodo di lockdown si è celebrato online grazie all’idea di Antimo Caputo, guida del Mulino Caputo, che ha lanciato un vero e proprio contest in modalità remota. «Con l’hashtag #danubio100 – spiega l’amministra­tore delegato di Mulino Caputo - l’invito rivolto a golosi, cuochi casalinghi e non, è stato di fotografar­e e condivider­e la ricetta della loro versione di Danubio. Una delizia della rosticceri­a che credo abbia allietato le feste di tutti in passato e che è tutto sommato semplice da preparare anche in casa e nel quale si possono mettere scarti di formaggi, salumi e quant’altro in caso della versione salata, e le più svariate farciture per quella dolce. Insomma, si tratta di una ricetta bella, buona e convenient­e». Questo mentre dall’inizio della pandemia sono tanti gli italiani, e i campani, che si sono rimboccati le maniche in cucina. «Lo dimostra il successo delle nostre farine da un chilogramm­o e del lievito secco. Prodotti del Mulino Caputo facilmente reperibili oggi in tutti i supermerca­ti e che hanno lo scopo di portare la qualità delle nostre farine e dei nostri lieviti, solitament­e usati dai profession­isti del gusto, nelle case di tutti».

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