Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Il Danubio ha 100 anni. E Caputo lo festeggia
Il Danubio compie cento anni. Non il fiume blu noto per il valzer di Strauss bensì la torta, dolce o rustica che sia, opera della creatività partenopea. Era il 1920 quando Scaturchio, sposato con una donna di Salisburgo, aprì la sua pasticceria e lanciò le brioche del Danubio che con il tempo sarebbero state rinominate solo Danubio.Un centenario che in questo periodo di lockdown si è celebrato online grazie all’idea di Antimo Caputo, guida del Mulino Caputo, che ha lanciato un vero e proprio contest in modalità remota. «Con l’hashtag #danubio100 – spiega l’amministratore delegato di Mulino Caputo - l’invito rivolto a golosi, cuochi casalinghi e non, è stato di fotografare e condividere la ricetta della loro versione di Danubio. Una delizia della rosticceria che credo abbia allietato le feste di tutti in passato e che è tutto sommato semplice da preparare anche in casa e nel quale si possono mettere scarti di formaggi, salumi e quant’altro in caso della versione salata, e le più svariate farciture per quella dolce. Insomma, si tratta di una ricetta bella, buona e conveniente». Questo mentre dall’inizio della pandemia sono tanti gli italiani, e i campani, che si sono rimboccati le maniche in cucina. «Lo dimostra il successo delle nostre farine da un chilogrammo e del lievito secco. Prodotti del Mulino Caputo facilmente reperibili oggi in tutti i supermercati e che hanno lo scopo di portare la qualità delle nostre farine e dei nostri lieviti, solitamente usati dai professionisti del gusto, nelle case di tutti».