Corriere del Mezzogiorno (Campania)

In piena pandemia

La sfida di un emigrante tornato nella sua terra: «Per adesso solo asporto, ma ci rifaremo»

- Stefania Marino

Non è da tutti inaugurare un ristorante in piena pandemia. Eppure è accaduto. A Castelnuov­o di Conza, piccolo borgo di 500 abitanti nell’alta valle del Sele, dall’8 ottobre ha aperto i battenti il ristorante Hotel Villa Flora. Artefice della brillante iniziativa è l’imprendito­re Gerardo Di Geronimo. Originario della vicina Santomenna, in poche battute ripercorre la sua vita. Emigrato in Belgio a soli 17 anni, a un certo punto torna negli anni ’80 nella sua terra natia ed avvia un’impresa edile. Si sposa e mette al mondo sei figli. «Sono legato alle mie radici, al mio territorio. Vorrei che nessuno andasse via da qui».

Sarà questo il punto di partenza che un bel giorno lo ha fatto fermare a guardare una villa d’epoca e non abitata a Castelnuov­o Di Conza. Indole imprendito­riale e mente olDecide tre l’orizzonte dell’immediato presente, Di Geronimo, immagina il futuro che sarà.

Dopo mesi di lavori di ristruttur­azione e di adeguament­o, nasce nel 2016 Villa Flora. Di Geronimo conserva il nome originario della villa e intanto pensa a completare la sua opera con un ristorante con 200 posti a sedere. Siamo nell’estate scorsa nell’anno più difficile di sempre, in piena emergenza sanitaria da Covid-19. Nel rimbalzo delle domande,«sarà di nuovo lockdown?», «cosa si può fare e cosa no?», Di Geronimo va decisament­e controcorr­ente alle tristi aspettativ­e autunnali. Decide di osare. di inaugurare il Villa Flora Restaurant Bar Events. . La domanda nasce spontanea. Perché proprio in piena pandemia? «Perché un imprendito­re non si può fermare al primo intoppo, alle cose e agli eventi che succedono. Bisogna affrontare il rischio» .

Dopo l’inaugurazi­one, tutto lo staff si mette in carreggiat­a. Pochi giorni e davanti all’aumento dei contagi in Italia arrivano le prime misure restrittiv­e proprio per bar e ristoranti fino a giungere alla zona rossa. « Adesso noi facciamo asporto – spiega Di Geronimo- per far sentire al popolo che noi ci siamo. »

Un modo per esserci per i clienti ma anche per i lavoratori. Non ci si ferma. Pronto il menu da asporto (validospec­ificano - esclusivam­ente per il periodo del lockdown) con ad esempio hamburger di carne podolica e cipolla rossa di Tropea. E con pane fatto in casa con farina macina a pietra e sesamo nero. In questi giorni autunnali c’è baccalà fritto con erbe aromatiche e peperoncin­o dolce e la torta la fata bianca. Di Geronimo va avanti. Sa che un giorno potrà dire di aver coraggiosa­mente aperto nell’anno 2020.

 ??  ?? Villa Flora L’inaugurazi­one l’8 ottobre
Villa Flora L’inaugurazi­one l’8 ottobre

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy