Corriere del Mezzogiorno (Campania)
In piena pandemia
La sfida di un emigrante tornato nella sua terra: «Per adesso solo asporto, ma ci rifaremo»
Non è da tutti inaugurare un ristorante in piena pandemia. Eppure è accaduto. A Castelnuovo di Conza, piccolo borgo di 500 abitanti nell’alta valle del Sele, dall’8 ottobre ha aperto i battenti il ristorante Hotel Villa Flora. Artefice della brillante iniziativa è l’imprenditore Gerardo Di Geronimo. Originario della vicina Santomenna, in poche battute ripercorre la sua vita. Emigrato in Belgio a soli 17 anni, a un certo punto torna negli anni ’80 nella sua terra natia ed avvia un’impresa edile. Si sposa e mette al mondo sei figli. «Sono legato alle mie radici, al mio territorio. Vorrei che nessuno andasse via da qui».
Sarà questo il punto di partenza che un bel giorno lo ha fatto fermare a guardare una villa d’epoca e non abitata a Castelnuovo Di Conza. Indole imprenditoriale e mente olDecide tre l’orizzonte dell’immediato presente, Di Geronimo, immagina il futuro che sarà.
Dopo mesi di lavori di ristrutturazione e di adeguamento, nasce nel 2016 Villa Flora. Di Geronimo conserva il nome originario della villa e intanto pensa a completare la sua opera con un ristorante con 200 posti a sedere. Siamo nell’estate scorsa nell’anno più difficile di sempre, in piena emergenza sanitaria da Covid-19. Nel rimbalzo delle domande,«sarà di nuovo lockdown?», «cosa si può fare e cosa no?», Di Geronimo va decisamente controcorrente alle tristi aspettative autunnali. Decide di osare. di inaugurare il Villa Flora Restaurant Bar Events. . La domanda nasce spontanea. Perché proprio in piena pandemia? «Perché un imprenditore non si può fermare al primo intoppo, alle cose e agli eventi che succedono. Bisogna affrontare il rischio» .
Dopo l’inaugurazione, tutto lo staff si mette in carreggiata. Pochi giorni e davanti all’aumento dei contagi in Italia arrivano le prime misure restrittive proprio per bar e ristoranti fino a giungere alla zona rossa. « Adesso noi facciamo asporto – spiega Di Geronimo- per far sentire al popolo che noi ci siamo. »
Un modo per esserci per i clienti ma anche per i lavoratori. Non ci si ferma. Pronto il menu da asporto (validospecificano - esclusivamente per il periodo del lockdown) con ad esempio hamburger di carne podolica e cipolla rossa di Tropea. E con pane fatto in casa con farina macina a pietra e sesamo nero. In questi giorni autunnali c’è baccalà fritto con erbe aromatiche e peperoncino dolce e la torta la fata bianca. Di Geronimo va avanti. Sa che un giorno potrà dire di aver coraggiosamente aperto nell’anno 2020.