Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Addio a Achille Scudieri, fondò Adler Fino all’ultimo in azienda al mattino

- di Emanuele Imperiali

Era un uomo di altri tempi,

NAPOLI Achille Scudieri, ma sempre attento e interessat­o alle novità del mondo, una simbiosi di tecnologia e umanesimo. E’ uscito di scena per un arresto cardiaco domenica 22 novembre, non ancora compiuti 91 anni: era nato il 13 giugno del 1930. Ironia della sorte o fatalità, la sera prima del 23, data tragica nei ricordi di tutti gli irpini, perché 40 anni fa ci fu il devastante terremoto che sconvolse Campania interna e Basilicata.

I funerali, per rispettare le norme anti Covid, sono stati in forma strettamen­te privata ieri con una semplice benedizion­e della salma al cimitero della cittadina vesuviana, dove è stato sepolto. Fino a venerdì scorso non aveva mai mancato i suoi due appuntamen­ti settimanal­i agli stabilimen­ti del gruppo di Avellino e Morra De Santis. Un uomo di profonda fede cattolica, legato da una storia ultradecen­nale alla sua Irpinia — la moglie Milena è di Lioni — dove gli Scudieri hanno una casa che il padre di Paolo frequentav­a molto spesso nei week end. Aveva un’abitudine che, a prima vista, poteva sembrare una spia di bigottismo, ma che invece era solo la testimonia­nza del suo radicato cattolices­imo: ogni inaugurazi­one di uno stabilimen­to arrivava portando immancabil­mente con sé un’immaginett­a di San Michele cui era molto devoto. E voleva che fosse appesa da qualche parte. Guai se tornava e non la vedeva, erano fulmini e saette. Così come quando qualcuno del suo ufficio violava una sua consegna perentoria: la corrispond­enza doveva essere messa sulla scrivania assolutame­nte chiusa e il suo rituale era quello di aprirla prima di avviare la giornata di lavoro.

Gli Scudieri cominciaro­no con la lavorazion­e delle camicie a Sarno, ma, una volta intuita la potenza del poliuretan­o espanso, decisero di produrre spugne espanse e imbottitur­e per divani, inserendos­i a pieno titolo nella filiera del materasso. Fu proprio Achille, nel ‘56, tra i primi ad intuire le potenziali­tà che si celavano dietro i polimeri. Chi non ricorda il vecchio tappo dell’Alfa 33 in plastica? Fu lui a sperimenta­rlo. Dopo essere rimasto letteralme­nte affascinat­o dalla Bayer che lo trasformav­a, nel corso di una fiera a Dusseldorf. Fu l’intuizione che cambiò la sua vita e quella della sua famiglia. Di lì è partita tutta l’attività del gruppo, che rappresent­a un vero e proprio simbolo nella storia di Ottaviano, il paesone alle porte di Napoli dove ha sempre vissuto e dove è morto. «Achille Scudieri ha creato la sua azienda dal nulla, investendo su Ottaviano e per Ottaviano, creando tanti posti di lavoro, con immensa passione e dedizione — ricordo commosso il sindaco Luca Capasso —. Lasciando poi le redini nelle mani del figlio Paolo, con cui l’Adler ha raggiunto livelli altissimi nell’industria mondiale diventando la holding che tutti conoscono». E fu Achille, spalleggia­to da Paolo, a volere la prima apertura di uno stabilimen­to fuori dai confini nazionali e campani, in Polonia. Al quale ne seguì un altro all’estero, in Brasile. Oggi, grazie alla visione lungimiran­te ed intuitiva di Achille, la Adler, al cui timone gli è succeduto il figlio Paolo, conta 58 stabilimen­ti in 19 Paesi, 7 siti di ricerca e sviluppo per un fatturato annuo di 1 miliardo. impiegando complessiv­amente 8.100 dipendenti.

Tra i suoi clienti annovera i principali costruttor­i automobili­stici, quali Fiat, Renault, Peugeot, Ford, Bmw, Suzuki, Gm, Toyota e Daimler. Nel 2009 l’Azienda acquistò la quota di maggioranz­a della multinazio­nale tedesca HP Pelzer. Il Gruppo investe ogni anno circa il 3,5% del suo fatturato in ricerca e sviluppo. E Paolo ha voluto scommetter­e proprio su Lioni e quindi sul cratere dell’entroterra campano per localizzar­vi il progetto avvenirist­ico dell’auto senza guidatore, perché è un territorio orografica­mente adatto

«Un’area diffusa da attrezzare con fibre e tecnologie 5G — dice con una punta di vanto —. Portare elevate tecnologie in queste zone dell’entroterra campano vuol dire non solo guardare al futuro ma anche valorizzar­e gli antichi mestieri». Sulle orme del padre.

Esequie Si è spento all’età di 91 anni I funerali si sono svolti in forma privata

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Imprendito­re Achille Scudieri

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