Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Addio a Achille Scudieri, fondò Adler Fino all’ultimo in azienda al mattino
Era un uomo di altri tempi,
NAPOLI Achille Scudieri, ma sempre attento e interessato alle novità del mondo, una simbiosi di tecnologia e umanesimo. E’ uscito di scena per un arresto cardiaco domenica 22 novembre, non ancora compiuti 91 anni: era nato il 13 giugno del 1930. Ironia della sorte o fatalità, la sera prima del 23, data tragica nei ricordi di tutti gli irpini, perché 40 anni fa ci fu il devastante terremoto che sconvolse Campania interna e Basilicata.
I funerali, per rispettare le norme anti Covid, sono stati in forma strettamente privata ieri con una semplice benedizione della salma al cimitero della cittadina vesuviana, dove è stato sepolto. Fino a venerdì scorso non aveva mai mancato i suoi due appuntamenti settimanali agli stabilimenti del gruppo di Avellino e Morra De Santis. Un uomo di profonda fede cattolica, legato da una storia ultradecennale alla sua Irpinia — la moglie Milena è di Lioni — dove gli Scudieri hanno una casa che il padre di Paolo frequentava molto spesso nei week end. Aveva un’abitudine che, a prima vista, poteva sembrare una spia di bigottismo, ma che invece era solo la testimonianza del suo radicato cattolicesimo: ogni inaugurazione di uno stabilimento arrivava portando immancabilmente con sé un’immaginetta di San Michele cui era molto devoto. E voleva che fosse appesa da qualche parte. Guai se tornava e non la vedeva, erano fulmini e saette. Così come quando qualcuno del suo ufficio violava una sua consegna perentoria: la corrispondenza doveva essere messa sulla scrivania assolutamente chiusa e il suo rituale era quello di aprirla prima di avviare la giornata di lavoro.
Gli Scudieri cominciarono con la lavorazione delle camicie a Sarno, ma, una volta intuita la potenza del poliuretano espanso, decisero di produrre spugne espanse e imbottiture per divani, inserendosi a pieno titolo nella filiera del materasso. Fu proprio Achille, nel ‘56, tra i primi ad intuire le potenzialità che si celavano dietro i polimeri. Chi non ricorda il vecchio tappo dell’Alfa 33 in plastica? Fu lui a sperimentarlo. Dopo essere rimasto letteralmente affascinato dalla Bayer che lo trasformava, nel corso di una fiera a Dusseldorf. Fu l’intuizione che cambiò la sua vita e quella della sua famiglia. Di lì è partita tutta l’attività del gruppo, che rappresenta un vero e proprio simbolo nella storia di Ottaviano, il paesone alle porte di Napoli dove ha sempre vissuto e dove è morto. «Achille Scudieri ha creato la sua azienda dal nulla, investendo su Ottaviano e per Ottaviano, creando tanti posti di lavoro, con immensa passione e dedizione — ricordo commosso il sindaco Luca Capasso —. Lasciando poi le redini nelle mani del figlio Paolo, con cui l’Adler ha raggiunto livelli altissimi nell’industria mondiale diventando la holding che tutti conoscono». E fu Achille, spalleggiato da Paolo, a volere la prima apertura di uno stabilimento fuori dai confini nazionali e campani, in Polonia. Al quale ne seguì un altro all’estero, in Brasile. Oggi, grazie alla visione lungimirante ed intuitiva di Achille, la Adler, al cui timone gli è succeduto il figlio Paolo, conta 58 stabilimenti in 19 Paesi, 7 siti di ricerca e sviluppo per un fatturato annuo di 1 miliardo. impiegando complessivamente 8.100 dipendenti.
Tra i suoi clienti annovera i principali costruttori automobilistici, quali Fiat, Renault, Peugeot, Ford, Bmw, Suzuki, Gm, Toyota e Daimler. Nel 2009 l’Azienda acquistò la quota di maggioranza della multinazionale tedesca HP Pelzer. Il Gruppo investe ogni anno circa il 3,5% del suo fatturato in ricerca e sviluppo. E Paolo ha voluto scommettere proprio su Lioni e quindi sul cratere dell’entroterra campano per localizzarvi il progetto avveniristico dell’auto senza guidatore, perché è un territorio orograficamente adatto
«Un’area diffusa da attrezzare con fibre e tecnologie 5G — dice con una punta di vanto —. Portare elevate tecnologie in queste zone dell’entroterra campano vuol dire non solo guardare al futuro ma anche valorizzare gli antichi mestieri». Sulle orme del padre.
Esequie Si è spento all’età di 91 anni I funerali si sono svolti in forma privata