Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Sisma80», ecco il progetto di Luciano Ferrara
Il vicolo dei Quartieri serrato dalla gabbia di tubi che lo stringe lascia intravedere un cono di luce in fondo al dramma. È un’immagine eloquente quella che Luciano Ferrara scattò un anno dopo il sisma di quarant’anni fa. Uno scatto che aldilà del dato di cronaca, rivisto oggi pone domande cruciali sui processi di elaborazione della memoria. Non è il solo.
C’è una Piazza Plebiscito (Fotosud) colma di macchine, coperte e sfollati; c’è la rassegnata disperazione dell’abbandono che colse Mimmo Jodice e ancora le immagini struggenti di Luciano D’Alessandro, Massimo Cacciapuoti, Toty Ruggieri, Annalisa Piromallo, Gianni
Fiorito, quelle dell’Associazione Archivio Carbone, di Pressphoto, Mario Riccio, Giuseppe Avallone, Guido Giannini, Pino Guerra e Sergio Del Vecchio. Fanno parte di «Sisma80-23 novembre ore 19.34», il progetto di Luciano Ferrara presentato ieri, online, sulla pagina Facebook «Tribunali 138» in occasione del quarantennale della ricorrenza del terremoto del 1980.
L’iniziativa convergerà nella mostra fotografica (rimandata a data da definire) e la pubblicazione del catalogo-libro edito dalla casa editrice Iod, con il patrocinio morale del comune di Napoli. Si tratta di «un grande lavoro corale», spiega Ferrara,
«che ci ha visti impegnati per vari mesi e che ora purtroppo a causa degli incredibili e tragici eventi che stiamo vivendo non possiamo ancora presentare. Ci auguriamo di condividere presto il nostro lavoro per celebrare uno storico momento del nostro passato che ha profondamente colpito non solo la nostra regione ma l’Italia intera e che a quarant’anni di distanza continua a mostrare le proprie ferite». Quaranta immagini a quarant’anni di distanza per volgere nuovamente lo sguardo su una ferita non ancora rimarginata. «Se la responsabilità e l’etica del professionista non lasciarono spazio allo scoramento», continua Ferrara, «oggi è all’emotività dei fotoreporter che si vuole restituire uno spazio espressivo libero attraverso la registrazione dei loro racconti».
«Sisma80», attraverso le immagini e la scrittura, propone una narrazione autentica a partire dai vissuti di chi ha subito gli effetti di un evento devastante, trasformatosi, subito, in una tragedia sociale, economica e criminale. Sostanzialmente, una testimonianza, in epoca pandemica, del ruolo del fotogiornalismo d’inchiesta necessario per la democrazia e le condizioni di vita di milioni di cittadini.
Il catalogo fotografico (a cura della Iod Edizioni) uscirà in libreria nel mese di dicembre e sarà possibile acquistarlo anche online.