Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Vicenda Porto Cgil e Uil: Spirito va riconferma­to La Cisl si spacca

Per i leader Schiavella e Sgambati «non sarebbe utile un ritorno al passato»

- Di Patrizio Mannu

Per adesso — nella diatriba tra quanti premono per la riconferma di Pietro Spirito alla Port Authority e quanti, invece, ne invocano un allontanam­ento — a rimanere con le dita nella tagliola è la Cisl campana, presa in contropied­e ieri l’altro da un suo segretario, Adolfo Langella (Fit Cisl), che sul nome di Spirito apponeva una croce nera (e netta). «Siamo — scriveva in una nota ufficiale e anche diramata alla stampa — passati dal porto delle nebbie al porto delle sabbie mobili: il presidente Spirito è a capo di tale scempio. L’epoca di Spirito passerà alla storia come il mandato del dolce rimandare. Questa Amministra­zione doveva lasciare il segno dopo anni di commissari­amento: l’ha lasciato, sì, ma sulla pelle dei lavoratori. Occorre una svolta a 360 gradi».

La Cisl regionale si affretta a far trapelare che la questione porto è seguita dal segretario Langella e tanto basta. Possibile però che possa essersi aperta una frattura in casa cislina perché ieri era atteso un comunicato congiunto di Cgil, Cisl e Uil di categoria a favore della riconferma di Pietro Spirito. Nota in effetti poi diramata ma senza più la firma della Cisl.

Prese di posizione

«La discussion­e di questi giorni intorno alla prossima nomina del presidente dell’Adsp del Mar Tirreno Centrale si riduce ancora una volta a distanza di anni ad uno sterile dibattito tra chi è a favore e tra chi è contro alla riconferma del presidente uscente. Ad alimentare questo coro adesso si è aggiunta anche la Fit Cisl Campania con un comunicato contraddit­torio, nel quale, tra le altre cose, si confonde il Piano dell’organico del lavoro portuale con il collocamen­to della Gente di Mare mescolando sbadatamen­te le competenze dell’Adsp con quelle della Capitaneri­a di Porto», affermano i segretari generali della Filt Cgil e della Uiltraspor­ti, Amedeo D’Alessio ed Antonio Aiello. «Ridurre in questi termini la discussion­e — continuano — non solo è fuorviante ma distoglie l’attenzione da quella che è la vera questione di merito, ovvero il ruolo che la portualità campana deve assumere nel sistema-Paese in grado di riportarla al centro del Mediterran­eo e dunque svilupparn­e tutta la sua capacità attrattiva. Mistificar­e i fatti, litigare sui nomi e giocare allo scarica barile non servirà a tutelare il lavoro portuale soprattutt­o in un contesto ancora arretrato in cui alcune imprese hanno come modus operandi lo schiacciam­ento dei diritti e della dignità dei lavoratori che il sindacato, invece, è chiamato a difendere in maniera unitaria. Il nostro sistema portuale — aggiungono i due sindacalis­ti — deve diventare più competitiv­o proprio con la salvaguard­ia dell’attuale complesso regolatori­o, a partire dalla valorizzaz­ione del fattore lavoro da rendere sempre più specializz­ato e qualificat­o. Occorre porre al centro della discussion­e la creazione e il mantenimen­to di lavoro sicuro in tutti e tre gli scali campani».

I confederal­i

Sindacati di categoria morbidissi­mi, quindi, con Spirito. Stesso atteggiame­nto dai leader Walter Schiavella (Cgil) e Giovanni Sgambati (Uil).«L’Autorità Portuale di Napoli, in questi ultimi anni, dopo il difficile periodo legato alla gestione commissari­ale, ha rilanciato il suo ruolo, anche attraverso l’apertura al confronto con tutte le realtà sociali e produttive della città — spiega Schiavella —. Un dialogo non sempre semplice ma che è comunque necessario mantenere se si intende davvero proseguire nell’azione di trasformaz­ione del porto di Napoli. Non vogliamo ovviamente intervenir­e nelle dinamiche che caratteriz­zano questa fase di scelta sulla nuova governance, ma parimenti ci sembrano fuori luogo giudizi e attacchi dell’ultimo minuto che rischiano di cancellare anche quanto realizzato in questi anni». Per Giovanni Sgambati «è vero che non spetta a noi intervenir­e nella dialettica tra Regione e ministero delle Infrastrut­ture sulle scelte della governance dell’Autorità portuale, ma è anche vero che molti attacchi di questi giorni contro l’attuale dirigenza sembrano voler un ritorno al passato. Recuperare i ritardi generatisi con la gestione commissari­ale è stato complicato e difficile ma molte cose sono state superate e realizzate. Per queste ragioni, crediamo che l’ennesima discontinu­ità possa diventare inutile, se non dannosa. La Uil Campania valuta positivame­nte il lavoro svolto fino ad oggi dall’attuale dirigenza. Ci auguriamo vivamente che si dia continuità al percorso già intrapreso per la crescita del porto di Napoli con attenzione agli interessi generali».

Le imprese contro

Tre fa 26 imprese del porto di Napoli scrissero e firmarono una lettera a ministro De Micheli e Governator­e De Luca chiedendo, in soldoni, una non riconferma di Spirito. Tra i ventisei c’era anche Grandi Navi Veloci che, tuttavia ieri scrive: «Gnv e la sua capogruppo dichiarano di non aver autorizzat­o la sottoscriz­ione della lettera in proprio nome e conto, non ritenendo opportuno né istituzion­almente corretto intervenir­e in materia di nomine pubbliche».

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Il «Corriere del Mezzogiorn­o» di ieri con la presa di posizione della Cisl contro Spirito e l’annuncio dei confederal­i verso una riconferma del presidente uscente
Il quotidiano Il «Corriere del Mezzogiorn­o» di ieri con la presa di posizione della Cisl contro Spirito e l’annuncio dei confederal­i verso una riconferma del presidente uscente
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Sindacalis­ti Sopra, Giovanni Sgambati (Uil) In alto, Walter Schiavella (Cgil)

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