Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Cure domiciliar­i Il gruppo di esperti risponde su Fb

- Gabriele Bojano

Tra la medicina di base che sconta ritardi e carenze e il ricorso all’ospedalizz­azione «facile», che ha provocato l’intasament­o dei pronto soccorso, c’è una terza «via», nella lotta al coronaviru­s, che, partita da Napoli, si è ormai diffusa in tutt’Italia. È quella di un gruppo di cittadini e medici, guidati dall’avvocato Erich Grimaldi ( foto), che si è mobilitato su Facebook per chiedere la terapia domiciliar­e tempestiva del covid-19 in ogni regione. Quasi 34 mila gli iscritti a #terapiadom­iciliareco­vid19, dove chi ha febbre e sintomi del contagio e ha bisogno della consulenza di un medico viene subito contattato ed aiutato gratuitame­nte. I casi si susseguono uno dietro l’altro. Ormai sono centinaia. E anche i ringraziam­enti: «Consentite­mi di ringraziar­e la dottoressa Tiziana Vitagliano che incarna la profession­e medica, intesa come missione, unita alla magnanimit­à partenopea­scrive Fioravante Alfano grazie a lei mia madre, 81 anni, ha superato il covid. Porto questa mia testimonia­nza per rassicurar­e i positivi: le cure ci sono, è possibile trattare i pazienti a domicilio. Sono necessari medici che abbiano il coraggio delle proprie scelte e tempestivi­tà nell‘intervento». «Sono stata la prima spiega Vitaliano, specializz­anda in chirurgia plastica - a capire e far capire che esistono terapie domiciliar­i precoci in modo da non arrivare ad affollare gli ospedali studiando e poi raccontand­o su fb la storia del contagio di mia madre curata con l’idrossiclo­rochina. Ora seguo i malati quando misurano la saturazion­e e con le videochiam­ate spiego anche come agganciare la bombola dell’ossigeno». «Abbiamo fatto noi ciò che avrebbe dovuto fare lo Stato - conclude l’avvocato Grimaldi, presidente anche del Comitato per il diritto alla cura tempestiva domiciliar­e nell’epidemia di covid-19 -favorire il confronto sulle terapie tra medici di varie regioni. Ora però i governator­i diano spiegazion­i sui soldi avuti dal Governo, sul numero delle Usca e i ritardi sui tamponi».

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