Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Pellegrino & Zodyaco, ritmi da Grande Mela
«Un’ode alla città, fotografata dalle pendici del Vesuvio». Sono le parole usate dal producer partenopeo Pellegrino Snichelotto - ideatore del progetto Pellegrino & Zodyaco - per descrivere il sound alla base del nuovo album - appena uscito - «Morphè». Un disco che nasce da una domanda precisa: «Che lingua parla e che suono canta Napoli da queste altezze?». Interrogativo curioso la cui risposta è secondo il musicista classe ‘86 nei riflessi del Mediterraneo, spazio figurato in cui ripescare tradizioni musicali diverse quali funk, fusion, jazz latino e disco music. Il sound di Pellegrino & Zodyaco è appunto definito dalla fusione di questi 4 generi. «Morphè» alterna infatti ritmi africani e melodie discotecare che ricordano le atmosfere magiche dello Studio 54 e del Paradise Garage di New York, in particolare nei brani «Napoliterranea» e «Ué Uagliò (Via da qua)». Pellegrino è inoltre le mente della Early Sound Recordings, etichetta che negli ultimi anni ha lanciato giovani band apprezzate nel clubbing italiano e internazionale come i Nu Guinea e promosso raccolte del passato come «Napoli segreta». Il suo obiettivo dichiarato è «rendere Zodyaco una piattaforma in cui musicisti di talento con diversi background musicali si uniscono per celebrare le stelle e il cosmo». Un traguardo ambizioso che al momento vede coinvolti Dario Bassolino, Domenico Andria, Alessio Pignorio, Umberto Muselli, Davide Cantarella, Linda Feki, Samantha Sessa ed Errico Cutolo.