Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«Polo Agritech come una fenice Dalla ricerca al packaging»
Il ministro dell’Università: grazie a Cdp e governo nascerà nell’ex Manifattura Tabacchi
L’annuncio l’ha dato martedì il presidente del Consiglio Giuseppe Conte: «Abbiamo scelto Napoli per l’istituzione di un polo Agritech che comprenderà numerosi laboratori e infrastrutture all’avanguardia dedicate alla ricerca e alla sperimentazione delle tecnologie nel settore agroalimentare». Il premier ne ha parlato nel suo intervento alla presentazione del Rapporto Svimez 2020, tra i progetti contenuti nel Recovery Plan.
Ma nell’ideazione e neloperano l’elaborazione del piano ha un ruolo centrale Gaetano Manfredi, ministro dell’Università e della Ricerca, ex rettore della Federico II, napoletano. Che puntualizza: «Il progetto è in fieri. L’idea è nata nell’ambito della Cassa depositi e prestiti, è stata sviluppata insieme con il governo ed è destinata a coinvolgere l’intera filiera agroalimentare».
Ministro, a che punto è l’elaborazione del piano?
«È già stato stipulato un protocollo d’intesa tra il mio ministero, il ministero per il Mezzogiorno e la Cassa depositi e prestiti. Ma c’è ancora da lavorare, e ci sono molti aspetti da definire, a cominciare dalla governance. Comunque nel 2021 il polo dovrebbe partire».
L’università avrà un ruolo?
«Naturalmente il mondo accademico sarà coinvolto, ma anche il Cnr e tutte le altre realtà scientifiche che
sul territorio».
Quale sarà la missione del nuovo polo?
«Come ha detto il presidente del Consiglio, sarà innanzitutto un grande centro di ricerca, di formazione avanzata e di sviluppo di professionalità in un settore nel quale, è bene tenerlo presente, la Campania svolge già oggi un ruolo molto importante. Tuttavia la prospettiva è nazionale, non regionale».
Saranno coinvolte anche le industrie del settore?
«Sì, e c’è già l’interessamento delle aziende delle quali è azionista la Cassa depositi e prestiti, tra cui realtà molto grandi come Cremonesi e Bonifiche Ferraresi. Comunque sarà coinvolta l’intera filiera del cibo, che al di là dell’alimentare in sé è più lunga e articolata di quanto non si pensi. E arriva, per esempio, al packaging».
Avranno un ruolo anche la Regione Campania e gli enti locali?
«Naturalmente, anche se è da definire».
È stata già stata scelta una sede?
«La sede dovrebbe essere la ex Manifattura Tabacchi».
La vecchia struttura industriale appartiene a Cdp Immobiliare, partecipata al 100 per cento da Cassa depositi e prestiti Spa, e tra l’altro è in posizione strategica, vicina al nuovo complesso della Federico II a San Giovanni a Teduccio e alla sede del Dipartimento di Agraria a Portici. Proprio a proposito della Manifattura Tabacchi, dopo l’annuncio del premier, il presidente Vincenzo De Luca ha sottolineato che nella area di Napoli Est la Regione localizzerà il Tecnopolo nazionale per l’Innovazione sostenibile che sarà realizzato «in sinergia e complementarietà» all’iniziativa annunciata da Conte: «Comincia a prendere corpo — ha affermato De Luca — il primo dei dieci progetti proposti per lo sviluppo di Napoli, che punta sia al recupero strutturale, sia alla riqualificazione ambientale di una grande area della città. È un’ipotesi di valorizzazione di un immobile di enormi dimensioni e di valore straordinario che sarà riempito di contenuti moderni».
Gli atenei
Il mondo accademico sarà coinvolto, ma anche il Cnr e tutte le altre realtà scientifiche che operano sul territorio
L’iniziativa
Sarà innanzitutto un grande centro di formazione avanzata e di sviluppo di professionalità in un settore strategico
A Napoli Est, ministro Manfredi, c’è già stato in passato un grande polo agroalimentare.
«Appunto, quello della Cirio, al posto del quale a San Giovanni c’è adesso il nuovo complesso dell’Università Federico II. Il polo Agritech sarà una sorte di fenice».