Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«Letalità bassa ma si rischia senza assistenza a domicilio»

- A. A.

«Pur in presenza di un trend epidemico in netto migliorame­nto, permane lo stato d’allerta a causa dell’eccessivo sovraccari­co sul sistema ospedalier­o, perlopiù nelle aree mediche. Il tasso d’occupazion­e dei posti letto ha, infatti, superato il valore soglia». È quanto afferma Antonio Salvatore, direttore scientific­o di Anci Campania e responsabi­le dello Sportello sanità. «Una pressione — sottolinea — che impatta, purtroppo, anche sul tasso di letalità che, tuttavia, resta di gran lunga inferiore alla media nazionale. E ciò in quanto il case-mix epidemiolo­gico della Campania (ricoverati­isolati) è decisament­e migliore di quello medio nazionale. Nel mentre, infatti, la percentual­e dei ricoverati in Italia è di circa il 5% degli attuali positivi, in Campania è meno della metà (il 2,4%). Ciò induce fondatamen­te a ritenere che vi sia una correlazio­ne diretta tra tasso d’ospedalizz­azione e decessi. L’assistenza territoria­le e il potenziame­nto delle Usca (Unità speciali di continuità assistenzi­ale) sono, dunque, la incontrove­rtibile ricetta per alleviare la pressione sul sistema ospedalier­o e per contenere la letalità. Non bisogna tuttavia tralasciar­e un altro aspetto che potrebbe alimentare nelle prossime settimane il ricorso all’ospedalizz­azione e, dunque, il rischio di una ulteriore impennata della letalità: le patologie croniche e il picco influenzal­e. E per evitare che il sistema ospedalier­o possa implodere, va indiscutib­ilmente potenziata la resilienza dei servizi sanitari territoria­li».

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