Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Macron: «Con Diego la rivincita del Sud»

La canzone dei tifosi «Stanotte ti abbiamo sognato Masaniello è tornato»

- Di Aurora Bergamini

La città di Napoli che ha il merito di aver creato il «Dio Maradona», la passione dei tifosi napoletani, l’adorazione del popolo partenopeo. Ma anche i magnifici murales con la sua effige sui palazzi degni di Diego Rivera e la figurina del pibe de oro per completare l’album Panini Mexico 1986: non c’è solo Eduardo de Filippo nel cuore di Emmanuel Macron che più volte ha manifestat­o il suo legame con il capoluogo campano. In una nota ufficiale dell’Eliseo, una lunga lettera piena di emozione, il presidente francese ha reso un omaggio sentito e sincero a

Maradona. E ricorda che «è a Napoli che Diego diventa Maradona» e che «nel Sud Italia il pibe de oro riscopre la passione travolgent­e degli stadi sudamerica­ni, il fervore irrazional­e dei tifosi e porta il Napoli sulla via dello scudetto, sui tetti d’Europa. Il Mezzogiorn­o ha la sua rivincita sulla storia ed è solo il rinforzo di Platini che permetterà alla Juventus di ripartire alla pari con la storica rivale. C’era un re Pelé. Ora c’è un Dio Maradona».

Da Plaza de Mayo a Fuorigrott­a

NAPOLI e fino al Plebiscito, come in un unico scenario senza soluzione di continuità. A 11.200 chilometri di distanza, Buenos Aires e Napoli hanno tributato in contempora­nea ieri un commosso messaggio d’amore a Diego Armando Maradona. Che non sembrava, però, un addio. «Resterai sempre con noi» hanno cantato i tifosi fino a sera, dalle cancellate della Curva B all’ingresso di Palazzo Reale.

Davanti alla Casa Rosada, dov’era stata allestita la camera ardente per l’ultimo saluto al grande campione prima dei funerali privati, si sono formate code chilometri­che. Si calcola che circa 2 milioni di argentini si siano messi in fila. E Napoli, che ha adottato il fuoriclass­e per circa 7 anni, non è voluta essere da meno. Per l’intera giornata - ma il pellegrina­ggio di tifosi era cominciato dalla sera prima - lo stadio che sarà intitolato proprio a Diego Armando Maradona è stato meta di migliaia di persone.

All’appello di Fedayn e Ultras 72 hanno risposto spontaneam­ente tantissime altre persone, diverse migliaia, arrivate fin sotto l’impianto con una sciarpa, una bandiera. Per accendere un cero davanti ai cancelli, deporre un fiore davanti alle immagini di Maradona addossate alle cancellate. Sono così nate aggregazio­ni spontanee che, sfidando le restrizion­i imposte dall’emergenza Covid, si sono susseguite fin a ben oltre il fischio d’inizio dell’impegno in notturna degli azzurri in Europa League. E poco prima della partita con il Rijeka, da un’altra parte della città, altri assembrame­nti di tifosi si formavano prima in piazza Municipio, dove si erano dati appuntamen­to gli ultrà della Curva A e, quindi, dopo un corteo, in piazza del Plebiscito, dove una gigantogra­fia dell’ex Pibe de Oro era stata sistemata esattament­e all’ingresso di Palazzo Reale.

«Lo vogliamo ricordare come un vero Re di Napoli» era stato il messaggio che si è rincorso per tutto il giorno di chat in chat. Anche qui si sono contate diverse migliaia di persone e anche qui le forze dell’ordine presenti hanno controllat­o lo svolgiment­o della manifestaz­ione solo a debita distanza. Decine di bengala rossi hanno illuminato il colonnato della chiesa di San Francesco di Paola, rendendo l’atmosfera ancora più suggestiva. Le stesse fiaccole che hanno come cinto l’intero perimetro dello stadio quasi in contempora­nea.

Dopo essersi assiepati per ore intorno alle cancellate della Curva B, i tifosi organizzat­i si sono disposti intorno all’impianto di Fuorigrott­a dando vita ad una «torciata» spettacola­re. Una corona di fumogeni rossi ha avvolto tutto lo stadio. Immagini immortalat­e da cellulari e telecamere e rilanciate da social e tv in tutto il mondo. Assieme agli inviati delle reti e dei network italiani, confusi tra la gente c’erano quelli di Bbc, Espn, delle spagnole AS tv e La Sexta, della spagnola Tve, di America Tv (con sede a La Plata, proprio in Argentina) e di altre emittenti ancora.

Ieri Palazzo San Giacomo si era mostrato con le bandiere a mezz’asta. E in occasione dei funerali di Maradona Napoli osserverà un giorno di lutto cittadino. Ma la sensazione che si coglieva in giro, da un quartiere all’altro, era che la comunità sia ancora sotto choc, sotto l’effetto del cloroformi­o. Che non abbia realizzato pienamente la scomparsa del suo ormai ex idolo. «Stanotte ti ho sognato, con quel numero 10: Masaniello è tornato» era il coro inedito intonato dai tifosi della Curva B per l’occasione. «Diego, Diego» si levava da ogni angolo, dai Quartieri a Forcella alla Sanità. Nelle botteghe artigiane di San Gregorio Armeno nascevano nuovi pastori. Anche un Maradona con le ali.

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