Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Niente treni, 2 ore per fare 10 chilometri
«Mi sveglio alle sei, lavoro 8 di fila in un supermercato a Soccavo, stacco alle 14 ma impiego altre due ore per raggiungere Quarto, dove abito. Tutto ciò grazie alla cancellazione dei treni della Circumflegrea. Sono veramente esasperata ed arrabbiata». Maria Rosaria Capuozzo, 39 anni, racconta la sua odissea tra ritardi e soppressioni delle corse dell’Eav che collegano Napoli alla zona Flegrea. Umberto de Gregorio, amministratore della società controllata dalla Regione, ha decretato che dal 23 novembre Cumana, Circumvesuviana e Circumflegrea non effettuano neppure un viaggio tra le 11 e le 15 e dopo le 20. Una decisione, la sua, motivata dalla riduzione dei passeggeri in concomitanza con l’introduzione della zona rossa per il Covid e dalla necessità di risparmiare. Una scelta che ha provocato non poche critiche, alle quali l’amministratore di Eav ha replicato sostenendo che il servizio è comunque garantito dai bus sostitutivi. Il problema, però, è che la signora Capuozzo non ha avuto mai la fortuna di salire su uno di questi autobus. Racconta: «Io dovrei prendere il treno alle 14.30 che mi porterebbe in una decina di minuti a Quarto. Da quando lo hanno soppresso ho provato più volte ad aspettare il famoso autobus sostitutivo. Non l’ho mai visto. Sono rimasta in stazione fino alle 15.30, quando finalmente è ripresa la circolazione ferroviaria e sono potuta salire su un treno. Mi chiedo e domando ad Eav se la cancellazione dei treni sia rispettosa di chi, come me e tanti altri, continua a lavorare anche dopo che è scattata la zona rossa. Invito l’amministratore di Eav mettersi nei miei panni: sveglia alle sei, otto ore in un supermercato e poi altre due ore per percorrere i pochi chilometri che separano il mio luogo di lavoro dalla mia casa. È indegno». Mercoledì, poi, ai consueti disagi si è aggiunto un episodio surreale. Riferisce la donna: «Ho atteso invano il bus sostitutivo per un’ora e sono salita sul treno in transito a Soccavo alle 15.20. E iniziato un battibecco tra i due macchinisti. Scesi a Trencia hanno continuato a litigare. A Pianura uno dei due è andato via, si è allontanato dal treno. Siamo rimasti dalle 15.20 alle 16.10 fermi. Sono arrivata a casa alle 16.30, ben 150 minuti dopo che avevo concluso il mio turno ».