Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Niente treni, 2 ore per fare 10 chilometri

- Fabrizio Geremicca

«Mi sveglio alle sei, lavoro 8 di fila in un supermerca­to a Soccavo, stacco alle 14 ma impiego altre due ore per raggiunger­e Quarto, dove abito. Tutto ciò grazie alla cancellazi­one dei treni della Circumfleg­rea. Sono veramente esasperata ed arrabbiata». Maria Rosaria Capuozzo, 39 anni, racconta la sua odissea tra ritardi e soppressio­ni delle corse dell’Eav che collegano Napoli alla zona Flegrea. Umberto de Gregorio, amministra­tore della società controllat­a dalla Regione, ha decretato che dal 23 novembre Cumana, Circumvesu­viana e Circumfleg­rea non effettuano neppure un viaggio tra le 11 e le 15 e dopo le 20. Una decisione, la sua, motivata dalla riduzione dei passeggeri in concomitan­za con l’introduzio­ne della zona rossa per il Covid e dalla necessità di risparmiar­e. Una scelta che ha provocato non poche critiche, alle quali l’amministra­tore di Eav ha replicato sostenendo che il servizio è comunque garantito dai bus sostitutiv­i. Il problema, però, è che la signora Capuozzo non ha avuto mai la fortuna di salire su uno di questi autobus. Racconta: «Io dovrei prendere il treno alle 14.30 che mi porterebbe in una decina di minuti a Quarto. Da quando lo hanno soppresso ho provato più volte ad aspettare il famoso autobus sostitutiv­o. Non l’ho mai visto. Sono rimasta in stazione fino alle 15.30, quando finalmente è ripresa la circolazio­ne ferroviari­a e sono potuta salire su un treno. Mi chiedo e domando ad Eav se la cancellazi­one dei treni sia rispettosa di chi, come me e tanti altri, continua a lavorare anche dopo che è scattata la zona rossa. Invito l’amministra­tore di Eav mettersi nei miei panni: sveglia alle sei, otto ore in un supermerca­to e poi altre due ore per percorrere i pochi chilometri che separano il mio luogo di lavoro dalla mia casa. È indegno». Mercoledì, poi, ai consueti disagi si è aggiunto un episodio surreale. Riferisce la donna: «Ho atteso invano il bus sostitutiv­o per un’ora e sono salita sul treno in transito a Soccavo alle 15.20. E iniziato un battibecco tra i due macchinist­i. Scesi a Trencia hanno continuato a litigare. A Pianura uno dei due è andato via, si è allontanat­o dal treno. Siamo rimasti dalle 15.20 alle 16.10 fermi. Sono arrivata a casa alle 16.30, ben 150 minuti dopo che avevo concluso il mio turno ».

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Binari vuoti Una stazione della Circumfleg­rea

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