Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Necessaria una svolta: puntare sulle eccellenze E basta personalismi
Nel mentre si discute del prossimo leader dell’Autorità portuale, ragionamento tra l’altro che non ci appassiona sui nomi, ma che sembra essere in questi giorni il maggior diletto su cui molti amano dissertare, riteniamo invece che si dovrebbe procedere velocemente ad una nomina, scevra da ogni personalismo, tenendo conto dell’operato svolto, delle competenze, che abbia la capacità di interlocuzione con tutti i soggetti affinché gli interessi specifici dell’area portuale possano diventare il luogo per portare a compimento una serie di progetti quali Zes, logistica, accordi di sviluppo, spesa dei fondi europei sui quali siamo in netto ritardo.
Tante le occasioni sprecate in questi anni, dai finanziamenti regionali, ai progetti già appaltati e mai portati a termine, a cominciare dai Grandi Progetti. Le dinamiche stanno cambiando velocemente nel settore della logistica e della portualità in generale e siamo ancora lontani dal vedere i porti campani, intesi come «sistema integrato ed aperto», come concreta possibilità di crescita per tutte le categorie di soggetti che lavorano e interagiscono al suo interno.
Noi non siamo affezionati ai nomi, chiunque deve essere giudicato dal suo operato. Ora serve una governance che tenga dentro tutti, istituzioni e forze sociali, per portare a compimento progettualità bloccate, quali il collegamento dei porti con gli interporti e le aree industriali, rendere più agevoli i collegamenti su ferro, il rilancio dell’intermodalità , per unire tra loro le aree individuate della Zes Campania ai loro terminali, cioè i porti di Napoli, Salerno e Castellammare. Nel mentre qui si continua a discutere la Cina e 14 Paesi asiatici firmano il maggior patto commerciale al mondo (il Rcep).
Accordo che rafforzerebbe le ambizioni geopolitiche regionali della Cina per quanto riguarda lo sviluppo dell’iniziativa della nuova via della Seta, quest’ultima insieme al raddoppio del canale di Suez, occasione per il Mezzogiorno per svolgere quel ruolo di connessione di cui da anni si sta ragionando se le Zes fossero state portate a compimento. La Svimez nel suo ultimo rapporto ha asserito che «un contributo da Sud alla ripartenza del Paese lo può dare il Quadrilatero Zes nel Mezzogiorno continentale, Napoli-Bari-Taranto-Gioia Tauro, da estendersi alla Sicilia. E che le Zes andrebbero inserite in una strategia di rafforzamento dell’area del Mediterraneo come fulcro degli scambi tra l’Europa e i paesi asiatici e del Nord Africa, mettendo a sistema logistica e industria».
Da tempo la Cisl sta parlando del lungo iter delle Zes che stentano a decollare, del potenziamento ed ammodernamento dell’infrastruttura digitale e degli hub della logistica, affinché la Campania assurga al ruolo che le è proprio di porta del Mezzogiorno, anche attraverso il rafforzamento dell’infrastrutturazione ferroviaria, su gomma e digitale. Ciò anche in ragione della necessità di ridare dignità e impulso alle aree interne, soggette ad una importante desertificazione umana e produttiva. Solo così si potrà impedire che i traffici ed i nuovi imprenditori si rivolgano ad altri Paesi. La Cisl regionale e la Fit Cisl Campania chiedono alla Regione e al Ministero dei Trasporti di puntare verso le eccellenze, i tanti talenti competenti professionisti che popolano il nostro territorio soprattutto volti al «bene comune» e meno propensi nel cedere ai «bisogni di pochi».
* segretaria generale Cisl Campania ** segretario generale Fit Campania