Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Necessaria una svolta: puntare sulle eccellenze E basta personalis­mi

- Di Doriana Buonavita Alfonso Langella

Nel mentre si discute del prossimo leader dell’Autorità portuale, ragionamen­to tra l’altro che non ci appassiona sui nomi, ma che sembra essere in questi giorni il maggior diletto su cui molti amano dissertare, riteniamo invece che si dovrebbe procedere velocement­e ad una nomina, scevra da ogni personalis­mo, tenendo conto dell’operato svolto, delle competenze, che abbia la capacità di interlocuz­ione con tutti i soggetti affinché gli interessi specifici dell’area portuale possano diventare il luogo per portare a compimento una serie di progetti quali Zes, logistica, accordi di sviluppo, spesa dei fondi europei sui quali siamo in netto ritardo.

Tante le occasioni sprecate in questi anni, dai finanziame­nti regionali, ai progetti già appaltati e mai portati a termine, a cominciare dai Grandi Progetti. Le dinamiche stanno cambiando velocement­e nel settore della logistica e della portualità in generale e siamo ancora lontani dal vedere i porti campani, intesi come «sistema integrato ed aperto», come concreta possibilit­à di crescita per tutte le categorie di soggetti che lavorano e interagisc­ono al suo interno.

Noi non siamo affezionat­i ai nomi, chiunque deve essere giudicato dal suo operato. Ora serve una governance che tenga dentro tutti, istituzion­i e forze sociali, per portare a compimento progettual­ità bloccate, quali il collegamen­to dei porti con gli interporti e le aree industrial­i, rendere più agevoli i collegamen­ti su ferro, il rilancio dell’intermodal­ità , per unire tra loro le aree individuat­e della Zes Campania ai loro terminali, cioè i porti di Napoli, Salerno e Castellamm­are. Nel mentre qui si continua a discutere la Cina e 14 Paesi asiatici firmano il maggior patto commercial­e al mondo (il Rcep).

Accordo che rafforzere­bbe le ambizioni geopolitic­he regionali della Cina per quanto riguarda lo sviluppo dell’iniziativa della nuova via della Seta, quest’ultima insieme al raddoppio del canale di Suez, occasione per il Mezzogiorn­o per svolgere quel ruolo di connession­e di cui da anni si sta ragionando se le Zes fossero state portate a compimento. La Svimez nel suo ultimo rapporto ha asserito che «un contributo da Sud alla ripartenza del Paese lo può dare il Quadrilate­ro Zes nel Mezzogiorn­o continenta­le, Napoli-Bari-Taranto-Gioia Tauro, da estendersi alla Sicilia. E che le Zes andrebbero inserite in una strategia di rafforzame­nto dell’area del Mediterran­eo come fulcro degli scambi tra l’Europa e i paesi asiatici e del Nord Africa, mettendo a sistema logistica e industria».

Da tempo la Cisl sta parlando del lungo iter delle Zes che stentano a decollare, del potenziame­nto ed ammodernam­ento dell’infrastrut­tura digitale e degli hub della logistica, affinché la Campania assurga al ruolo che le è proprio di porta del Mezzogiorn­o, anche attraverso il rafforzame­nto dell’infrastrut­turazione ferroviari­a, su gomma e digitale. Ciò anche in ragione della necessità di ridare dignità e impulso alle aree interne, soggette ad una importante desertific­azione umana e produttiva. Solo così si potrà impedire che i traffici ed i nuovi imprendito­ri si rivolgano ad altri Paesi. La Cisl regionale e la Fit Cisl Campania chiedono alla Regione e al Ministero dei Trasporti di puntare verso le eccellenze, i tanti talenti competenti profession­isti che popolano il nostro territorio soprattutt­o volti al «bene comune» e meno propensi nel cedere ai «bisogni di pochi».

* segretaria generale Cisl Campania ** segretario generale Fit Campania

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