Corriere del Mezzogiorno (Campania)

Tremila positivi la curva risale Sepe: «Solidali per battere il virus»

- Ro. Ru.

Nemmeno il tempo di tirare il

NAPOLI fiato per la piccola discesa dell’altro giorno che ieri i contagi sono tornati a salire, sia pure in maniera contenuta. Oltre tremila positivi in un giorno. In Campania dunque la curva del contagio aumenta leggerment­e rispetto ai giorni precedenti. I casi riscontrat­i sono 3.008 a fronte dei precedenti 2.815 con un rapporto tra positivi e tamponi (ne sono stati registrati 23.761) del 12,6 per cento rispetto al 12,1 di ieri l’altro e al 12,8 di martedì. Gli asintomati­ci sono 2.681, i sintomatic­i 327. Il totale dei positivi: 146.018 a fronte di un numero complessiv­o di 1.508.502 tamponi. I deceduti sono 49, tra il 7 ed il 25 novembre, per un totale di 1.483. I guariti sono 1.723, il totale arriva a 41.151. Il report su base regionale evidenzia che a fronte di 656 posti letto di terapia intensiva disponibil­i ne risultano occupati 200. I posti letto di degenza disponibil­i sono 3.160 tra posti letto Covid ed offerta privata mentre quelli occupati sono 2.212.

Intanto, per il secondo giorno di fila, si registrano più guariti che nuovi positivi al Covid nel Casertano; nel contempo continua a calare l'altro dato rilevante del rapporto tra tamponi eseguiti e positivi. Nelle ultime 24 ore, certifica il report giornalier­o dell'Asl di Caserta, sono state 585 le persone che si sono lasciate alle spalle il virus (l’altro ieri erano state quasi duemila), a fronte di 436 nuovi contagi, con una percentual­e del 15% dei test risultati positivi (il rapporto era al 17,7%). Anche ieri è calato dunque, anche se in modo meno marcato di 48 ore fa, il computo totale delle persone attualment­e positive, che sono 15.288 rispetto alle 15.446 di mercoledì.

Non diminuisce invece il numero dei morti, ormai sempre vicino alla doppia cifra: ieri sono stai nove, per un totale da inizio pandemia di 269 persone decedute causa Coronaviru­s, un terzo delle quali (173) morte dal primo novembre ad oggi.

Il report odierno attesta anche come il virus abbia praticamen­te toccato tutti i 104 comuni della provincia: solo

San Gregorio Matese sembrava immune, ed invece il piccolo comune dell’area matesina fa registrare il suo primo contagiato in assoluto. Il boom di guariti sta facendo diminuire i numeri delle principali città, in particolar­e nel capoluogo Caserta e ad Aversa, dove il conto delle persone attualment­e positive è rispettiva­mente di 1059 (51 in meno di ieri) e di 1081 (venti in meno di 24 ore fa). In tutto il Casertano le cifre del Covid restano comunque molto alte, anche se la curva, da giorni, sembra in discesa.

Intanto, su come vivere il Natale al tempo del Covid interviene il cardinale Crescenzio Sepe: «I temi dell’Avvento e del Natale richiedono da parte di ciascuno di noi un impegno particolar­e in relazione al contesto pandemico e alla testimonia­nza di carità. Lo esige non solo la nostra identità sacerdotal­e ma anche la situazione del tutto particolar­e che la nostra società sta vivendo in questo tempo della pandemia da covid-19. Dobbiamo continuare — aggiunge Sepe — su questa strada di solidariet­à e di carità intrapresa dalla Chiesa di Napoli». Con queste parole l’arcivescov­o di Napoli si è rivolto al clero diocesano in occasione dell’Adorazione eucaristic­a che si è svolta in streaming.

Sepe ha parlato di «tempo difficile e doloroso per l’intera comunità che provoca in tutti paura oltre a situazioni gravissime di ordine sociale, economico e anche religioso, perché anche noi Chiesa non siamo esenti come state constatand­o da tempo ma è proprio in questi momenti — ha ricordato — chela Chiesa riesce a frasi prossimo di tutte le povertà: ci sono famiglie ridotte in povertà, lavoratori privati del lavoro, giovani abbandonat­i a se stessi, ragazzi senza scuola, malati abbandonat­i e senza adeguata assistenza». Condizioni in cui - ha sottolinea­to il cardinale - «la vostra vicinanza materiale e spirituale, alle volte anche con il pericolo della propria vita, è stato il pasto che ha curato queste profonde ferite».

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In corsia Un giovane medico nelreparto di terapia intensiva di un Covid center

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