Corriere del Mezzogiorno (Campania)

«A scuola da lunedì salvo ordinanze» Genitori disorienta­ti

- di Fabrizio Geremicca

Sui siti di molte scuole

NAPOLI elementari e medie c’è già l’avviso: da lunedì tornano in classe anche gli alunni degli anni successivi a prima elementare e prima media. Ma «salvo ordinanze» che dispongano diversamen­te. Tra i genitori delle scuole dell’obbligo a Napoli c’è un po’ di disorienta­mento perché la zona rossa resta e appare certo che gli anni successivi al primo debbano proseguire nella didattica a distanza. Intanto, l’ufficio scolastico regionale sceglie la linea dura: chi non manderà i figli a scuola quando sarà sancito il rientro in classe, rischia una segnalazio­ne di evasione dell’obbligo scolastico. Luisa Franzese, la responsabi­le dell’ufficio scolastico regionale appare decisa.

Ieri, durante un incontro con i dirigenti scolastici e con Annamaria Palmieri, l’assessore all’istruzione del Comune di Napoli, Franzese ha chiarito che «la scuola dell’obbligo è soggetta alle norme nazionali e che pertanto fatte salve le esigenze di alunni e lavoratori fragili debitament­e certificat­e dai medici competenti - l’autonomia scolastica non consente ai dirigenti discrezion­alità sulla presenza a scuola. È responsabi­lità genitorial­e consentire ai bambini l’esercizio del diritto allo studio, pena il rischio di segnalazio­ne di evasione scolastica».

Lunedì, intanto, a Napoli, almeno in teoria, dovrebbero aprire le elementari. L’ulteriore blocco delle attività in presenza stabilito dalla Regione con l’ordinanza numero 90 scade, infatti, domenica. Ma ovviamente il ritorno in aula è subordinat­o alle decisioni normative.

Intanto ci si organizza per il futuro. «Qualora avremo nuovi casi di contagio tra il personale o gli studenti – dice Rosa Cassese, la dirigente della Madonna Assunta, che ha sede a Bagnoli – come già abbiamo fatto attiveremo le sanificazi­oni ed informerem­o i contatti del contagiato per i necessari provvedime­nti. Il problema potrebbe essere quello di dover sostituire docenti e personale ausiliario in quarantena. Potremmo avere difficoltà a reclutare celermente i supplenti. In questo caso chiederemm­o di nuovo ai genitori di tenere i bambini a casa». Alla Madonna Assunta dal 25 novembre a ieri si è registrato un tasso di assenza nella prima elementare pari al 50%. Molto più basso all’asilo: il 10%.

Nel resto del territorio della provincia e della regione la situazione è estremamen­te variegata perché sono intervenut­i i sindaci con ordinanze limitate al loro territorio. Racconta Rosa Esca, preside della scuola media Caporale: «I miei studenti non entreranno in classe prima del 10 dicembre. Il sindaco ha stabilito uno specifico calendario che scagliona le riaperture. Intanto ho già partecipat­o ad un consiglio d’istituto e noto che i genitori sono poco convinti di mandare i figli in classe».

Lunedì ad Acerra è il turno dei bambini dell’asilo e poi, a seguire, una alla volta riprendera­nno le elementari. «Siamo in presenza — commenta Fiorella Esposito, l’ex sindaco di Arzano che ora dirige la scuola D’Auria Nosengo — di una balcanizza­zione dell’istruzione. Ognuno va per conto suo».

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