Corriere del Mezzogiorno (Campania)
«A scuola da lunedì salvo ordinanze» Genitori disorientati
Sui siti di molte scuole
NAPOLI elementari e medie c’è già l’avviso: da lunedì tornano in classe anche gli alunni degli anni successivi a prima elementare e prima media. Ma «salvo ordinanze» che dispongano diversamente. Tra i genitori delle scuole dell’obbligo a Napoli c’è un po’ di disorientamento perché la zona rossa resta e appare certo che gli anni successivi al primo debbano proseguire nella didattica a distanza. Intanto, l’ufficio scolastico regionale sceglie la linea dura: chi non manderà i figli a scuola quando sarà sancito il rientro in classe, rischia una segnalazione di evasione dell’obbligo scolastico. Luisa Franzese, la responsabile dell’ufficio scolastico regionale appare decisa.
Ieri, durante un incontro con i dirigenti scolastici e con Annamaria Palmieri, l’assessore all’istruzione del Comune di Napoli, Franzese ha chiarito che «la scuola dell’obbligo è soggetta alle norme nazionali e che pertanto fatte salve le esigenze di alunni e lavoratori fragili debitamente certificate dai medici competenti - l’autonomia scolastica non consente ai dirigenti discrezionalità sulla presenza a scuola. È responsabilità genitoriale consentire ai bambini l’esercizio del diritto allo studio, pena il rischio di segnalazione di evasione scolastica».
Lunedì, intanto, a Napoli, almeno in teoria, dovrebbero aprire le elementari. L’ulteriore blocco delle attività in presenza stabilito dalla Regione con l’ordinanza numero 90 scade, infatti, domenica. Ma ovviamente il ritorno in aula è subordinato alle decisioni normative.
Intanto ci si organizza per il futuro. «Qualora avremo nuovi casi di contagio tra il personale o gli studenti – dice Rosa Cassese, la dirigente della Madonna Assunta, che ha sede a Bagnoli – come già abbiamo fatto attiveremo le sanificazioni ed informeremo i contatti del contagiato per i necessari provvedimenti. Il problema potrebbe essere quello di dover sostituire docenti e personale ausiliario in quarantena. Potremmo avere difficoltà a reclutare celermente i supplenti. In questo caso chiederemmo di nuovo ai genitori di tenere i bambini a casa». Alla Madonna Assunta dal 25 novembre a ieri si è registrato un tasso di assenza nella prima elementare pari al 50%. Molto più basso all’asilo: il 10%.
Nel resto del territorio della provincia e della regione la situazione è estremamente variegata perché sono intervenuti i sindaci con ordinanze limitate al loro territorio. Racconta Rosa Esca, preside della scuola media Caporale: «I miei studenti non entreranno in classe prima del 10 dicembre. Il sindaco ha stabilito uno specifico calendario che scagliona le riaperture. Intanto ho già partecipato ad un consiglio d’istituto e noto che i genitori sono poco convinti di mandare i figli in classe».
Lunedì ad Acerra è il turno dei bambini dell’asilo e poi, a seguire, una alla volta riprenderanno le elementari. «Siamo in presenza — commenta Fiorella Esposito, l’ex sindaco di Arzano che ora dirige la scuola D’Auria Nosengo — di una balcanizzazione dell’istruzione. Ognuno va per conto suo».