Corriere del Mezzogiorno (Campania)
Umanistica digitale e sperimentazione Al Madre prove tecniche di futuro Parte una piattaforma per-formativa. Online il bando per partecipare
Un luminare dell’umanistica digitale e il Madre. Nasce così Museo Futuro, la nuova piattaforma per-formativa per proporre la sperimentazione di una rilettura del concetto di museo ideata da Jeffrey Schnapp e Laura Valente con la collaborazione di Elisabetta Terragni e Daniele Ledda. Un percorso digitale inedito e totalmente gratuito, curato da Schnapp che è un nuovo membro del comitato scientifico.
Dal 17 dicembre, venti partecipanti (bando da oggi al 15 dicembre, info www.madrenapoli.it), potranno seguire online l’iter di alta formazione su: musealizzazione nel futuro, identità istituzionale di un museo e il suo impatto nel mondo fisico e virtuale, l’interazione e la multisensorialità, la reinterpretazione degli spazi, la progettualità e la ricerca. Infine una pubblicazione dinamica in 4d.
«Oggi abbiamo piccoli computer in tasca - dice Schnapp - i nostri telefonini e questo apre uno spazio molto più ampio di dialogo: siamo passati da esperimenti che si limitavano a testi e inventari, all’analisi del suono, delle immagini, dei video, della multimedialità. L’umanistica digitale ricopre tutte le forme di cultura del nostro tempo. La nostra ambizione è quella di adottare un modello di formazione che ha come obiettivo “risolvere un problema di ricerca” con una definizione volutamente promiscua dei frutti di questi lavori, sempre di squadra che comprendano mostre, archivi, libri, piattaforme digitali, software, allestimenti, performance».
E il presidente della Fondazione Donnaregina Laura Valente aggiunge: «Il digitale ti impone, quando è creativo, modi diversi di guardare alle cose. Questo momento di crisi può e deve diventare un’opportunità per sperimentare linguaggi espressivi che in un regime di normalità non avremmo mai avuto il coraggio di sperimentare. Con Jeffrey in principio avevamo pensato ad un’esperienza ibrida, metà in presenza e metà virtuale, ma il secondo lockdown ci ha portato verso una nuova elaborazione del format, aperta a curatori e artisti, designer e architetti e a tutti quei profili che vorranno osare misurarsi con un modo nuovo di intendere le professioni museali. Sette mesi per dieci stanze reinventate sulla collezione permanente del Madre, a cui si aggiungono residenze digitali con inediti risvolti creativi e produttivi. Si uscirà da questo percorso, che ancora non sappiamo dove ci porterà, con quello che noi vorremmo chiamare ‘certificato di museologia sperimentale’».