Corriere del Mezzogiorno (Campania)

I DUE AMANTI E IL ROMANZO DELL’ERA COVID

- di Mirella Armiero

Mariolina Venezia è dallo scorso anno sotto i riflettori del grande pubblico come autrice della bella serie di gialli che ha per protagonis­ta la burbera pm Imma Tataranni, da cui è stata tratta la fortunata fiction Rai. Ma non c’è solo il thriller nel curriculum della scrittrice materana. Che tra l’altro, nel 2007, ha vinto il Campiello con Mille anni che sto qui, articolata saga familiare del Sud. Ora Venezia torna in libreria con un nuovo romanzo, Da dove viene il vento, per i tipi de La Nave di Teseo, un testo ambizioso ed elaborato. La narrazione è organizzat­a su diversi piani che solo alla fine troveranno una convergenz­a: si snodano parallelam­ente le storie principali, quelle dei due amanti Dora e Salvatore e dei loro incontri burrascosi, e la vicenda di Idir, profugo in viaggio verso l’Europa, tra vicende dolorose e fughe per la libertà. Ma altri fili si dipanano nella tessitura complessa del romanzo: dall’astronauta in orbita intorno alla Terra fino alla narratrice, persa in una Roma deserta ai tempi della prima quarantena Covid. Ed è davvero notevole la capacita di Venezia di tenere insieme questo caleidosco­pio di personaggi, ciascuno con il suo percorso esistenzia­le e con la propria, intima voce. L’andamento della narrazione dall’uno all’altro intreccio a volte è più sostenuto, a volte più disteso, a tratti rapsodico. Ma in ogni caso l’autrice non perde né coerenza né equilibro nel racconto e nel raccordo dei vari pezzi. A voler proprio trovare un elemento prevalente, è Salvatore a dominare in alcuni momenti la scena. Personaggi­o a volte tenero a volte brutale, l’uomo vive di passioni incontroll­abili, per l’eroina, per il gioco in borsa e per Dora. Ma nonostante tutto non è disposto a mettere in gioco la sua vita borghese con moglie e figli. È lui a dare una sferzata finale e sorprenden­te alla trama, ma la sua vocazione a bruciarsi l’anima non riuscirà a coinvolger­e altre vite. Insomma, una speranza c’è. Anche in un romanzo scritto nella desolata era Covid.

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